A Ozieri (Sassari)
Scritte antifasciste e contro Giorgia Meloni scatenano l'ira di Fratelli d'Italia
Il Partito Democratico si accoda nella condanna degli oppositori
Dal corrispondente di Sassari de “Il Bolscevico”
La mattina del 29 marzo, nella cittadina di Ozieri (Sassari), scritte antifasciste e contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non sono passate inosservate sui muri dell'ingresso del teatro "Oriana Fallaci" dov’era programmato l'incontro tra gli studenti del liceo Duca d'Abruzzi e la deputata ozierese di Fratelli d'Italia Barbara Polo.
Le parole scritte sono "Meloni appesa come Lui", "Nero rosso nero rosso Giorgia nel fosso", "Trallallero trallallà fasci morti nel gulag", "Siamo tutti antifascisti", "Fratelli di sta minchia", "Arma antifascista ha fatto questo, che serva da lezione".
Apre il putiferio di reazioni il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, Luca Babudieri, incolpando i centri sociali di aver imbrattato il teatro con minacce di morte a Giorgia Meloni e respingendo le intimidazioni.
Il deputato di FdI e vicepresidente del Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), Giovanni Donzelli, lo stesso brutto figuro del "pezzo di merda" rivolto al giornalista del Fatto Quotidiano
Giacomo Salvini, condanna le minacce e gli insulti alla Meloni, i simboli anarchici, la falce e il martello quali messaggi di “odio” e di “violenza”. Francesco Mura, deputato e coordinatore regionale di FdI, respinge il “vile atto estraneo al confronto democratico e al rispetto delle istituzioni”. Paolo Truzzu, ex sindaco di Cagliari e capogruppo di FdI in Consiglio regionale, denuncia il comune retroterra ideologico degli anonimi scrittori con gli antenati politici che uccisero Sergio Ramelli e con coloro che insultano i “martiri delle foibe”. La senatrice di FdI Alessandra Zedda rispolvera il pericolo del ritorno agli “anni di piombo” (anni '70), addebitandolo agli attacchi parlamentari e mediatici della “sinistra” borghese denigratori dei politici di Fratelli d'Italia.
Oggi Fratelli d'Italia, con grande faccia spudorata, occupando le poltrone del potere, si erge a paladino delle Istituzioni borghesi chiedendone il rispetto, ma contemporaneamente insieme ai suoi alleati di governo, smantella lo Stato democratico-borghese attuando il piano neofascista della Loggia P2 di Licio Gelli e Silvio Berlusconi; attaccando i diritti e le libertà democratiche, le condizioni economiche e sociali delle masse popolari con legislazioni retrograde e reazionarie; delegittimando le stesse istituzioni in nome della volontà popolare della minoranza elettorale che lo ha votato.
I camerati neofascisti di Fratelli d'Italia oscurano la storia delle malefatte del fascismo sanguinario, commesse in danno del popolo italiano nel Ventennio, nella 2ª Guerra mondiale, nella “repubblica di Salò”, nel secondo dopoguerra; nascondono con l'oblio il ruolo fondamentale del Movimento Sociale Italiano, di Giorgio Almirante e Benito La Russa con i gruppi extraparlamentari neofascisti, nella strategia della tensione e nelle stragi di Stato, che condussero, questi sì, agli “anni di piombo”; ancora oggi insistono ad addebitare ingannevolmente alle lotte del '68 lo sfascio politico, sociale, culturale dell'Italia; usano le cariche pubbliche commettendo reato, vedi il caso del deputato e sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, condannato nel primo grado di giudizio per violazione del segreto d'ufficio per aver passato carte riservate al collega Giovanni Donzelli; minimizzano le adunate alla tomba di Mussolini, a via Acca Larenzia, ai campeggi dei giovani Fratelli, vere prove di mobilitazione paramilitare.
Come se non bastasse il livore vendicativo neofascista per le scritte di Ozieri, arriva in soccorso di Fratelli d'Italia e della Meloni la nota del circolo cittadino "David Sassoli" del Partito Democratico che, dopo la "sincera solidarietà alla concittadina Deputata di Fratelli d'Italia", continua: "l'ingresso del teatro risulta sfregiato da scritte e disegni deliranti e violenti apposti nottetempo contro la Premier Meloni e il suo partito. Noi siamo lontani idealmente da Fratelli d'Italia e dalle politiche che esprime e ad esse ci opponiamo democraticamente con argomenti in Parlamento, in tutte le Istituzioni e nella società civile... la politica deve essere discussione e confronto civile, duro anche, se necessario, ma vanno banditi comportamenti che richiamano qualunque tipo di violenza e di intolleranza".
Il Partito Democratico per il momento si colloca fuori dal Fronte Unito antifascista dal basso per abbattere il governo neofascista Meloni con la dura mobilitazione di piazza, ma l'antifascismo militante vivo persino in piccole realtà come Ozieri, incoraggia a potenziare la politica del Fronte Unito dal basso delle masse popolari, utilizzando tutte le forme di lotta per concentrare contro il comune nemico neofascista la forza del maggior numero di espressioni politiche disponibili.
2 aprile 2025