Contro la nuova procedura di licenziamento collettivo e per l'intervento del consorzio industriale pubblico nello stabilimento
Ex Gkn, oltre 5 mila manifestanti in corteo a Campi Bisenzio
Diffuso con successo il volantino con l'Editoriale del Segretario generale e Maestro del PMLI, Giovanni Scuderi, per il 48° compleanno del Partito

Dal corrispondente del PMLI per la Toscana
In risposta all'ennesimo tentativo di licenziamento collettivo dei 121 operai di QF rimasti a presidiare lo stabilimento della ex Gkn Campi Bisenzio (Firenze), per rivendicare il pagamento di 15 stipendi arretrati e la cassa integrazione, evitare la chiusura dello stabilimento e la potenziale speculazione immobiliare e per il rilancio del piano industriale elaborato dagli stessi lavoratori per una fabbrica pubblica e socialmente integrata nel territorio, il 5 aprile il Collettivo di fabbrica, nell'ambito della terza edizione del Festival di letteratura working class , ha indetto una manifestazione di protesta a cui hanno preso parte oltre 5 mila manifestanti.
Al corteo, partito dai cancelli della fabbrica di Viale Fratelli Cervi, hanno aderito fra gli altri migliaia di lavoratrici e lavoratori delle fabbriche di tutta la Piana di Firenze, Prato e Pistoia, solidali, studenti, attivisti dei movimenti “No Tav”, “No aeroporto”, “No comando Nato né a Firenze né altrove”, e intere famiglie con bambini al seguito, che ancora una volta si sono stretti intorno al Collettivo di fabbrica per difendere il diritto al lavoro di un intero territorio.
"Siamo pubblica utilità", questo lo slogan del lungo e partecipato corteo che ha fatto tappa sotto il Palazzo comunale in piazza Dante e si è concluso davanti al Circolo culturale e ricreativo “Rinascita” in Piazza Matteucci nel centro di Campi Bisenzio "per chiedere l'intervento del consorzio industriale pubblico per rilevare l'area e metterla a disposizione di chi voglia reindustrializzarla, riportando così il lavoro in quello stabilimento".
Alla testa del corteo anche il sindaco Andrea Tagliaferri (ex PD ora Sinistra Italiana) e la sua vice Federica Petti che, con la fascia tricolore a tracolla in rappresentanza di tutta l'amministrazione, ha aperto gli interventi conclusivi affermando fra l'altro: "Prima l'alluvione del 2023, poi gli allagamenti del 2024 e del 2025, ci stanno veramente piegando. Ma nonostante questo, noi abbiamo trovato i soldi per investire nel consorzio in cui crediamo, perché la pubblica utilità è necessaria e perché la Gkn può davvero fare la storia".
A concludere, il portavoce del Collettivo di fabbrica, Dario Salvetti, secondo cui: "La possibilità che il Consorzio fallisca ci fa paura. Il fatto di metterci la faccia continuamente, di essere praticamente i soli a metterla ci fa paura. Ma noi di fronte a questa paura non abbiamo nessun altro metodo che dire forte la verità... In questi 3 anni e mezzo - ha detto ancora - siamo stati la difesa della fabbrica, la difesa del territorio, la riprogettazione, la reindustrializzazione. A volte ci siamo trovati addirittura a spiegare alle banche come fare il loro mestiere".
Al corteo ha preso parte una delegazione di militanti e amici del PMLI organizzati dalla Cellula “G. Stalin” di Prato che sono sfilati con le bandiere del Partito e un cartello ad hoc con le parole d'ordine: "Attivi al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori GKN. Fermare i licenziamenti. Intervento pubblico ora. Fabbrica pubblica e socialmente integrata. Stipendi e cassa integrazione per costringere il governo neofascista Meloni a soddisfare le richieste".
Prima della partenza del corteo, davanti ai cancelli della fabbrica le nostre compagne e i nostri compagni hanno diffuso con successo e a tambur battente, mettendo in atto diligentemente e intelligentemente le indicazioni del Centro del Partito, un centinaio di volantini con l'Editoriale del Segretario generale e Maestro del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, per il 48° compleanno del nostro Partito suscitando il dialogo con le operaie, gli operai e i lavoratori.
Durante il corteo il compagno Erne Guidi è stato avvicinato da Luka Lei Zhang e dal suo assistente, ricercatrice di letteratura operaia asiatica, presso l'Università cinese di Macao, che nella mattinata aveva tenuto una relazione dal palco del Festival della letteratura Working Class.
Entrambi hanno chiesto notizie sul nostro Partito e detto di essere con Mao, confermando le difficoltà e la repressione a cui sono sottoposti attualmente i maoisti in Cina da parte del governo capitalista di Xi Jinping.
Sono passati quasi 4 anni dal quel 9 luglio 2021 quando la multinazionale dell’automotive Gkn Driveline Firenze, controllata dal fondo britannico Melrose, annunciò via mail il licenziamento di tutti i 422 dipendenti scatenando la protesta dei lavoratori. Il 4 aprile, a poche ore dall’inizio del Festival di lotta, il nuovo padrone Francesco Borgomeo, che dal 23 dicembre 2021 ha rilevato lo stabilimento, ha cambiato nome in Qf e dopo aver messo alla fame e costretto al licenziamento circa 300 lavoratori ha messo in liquidazione lo stabilimento, ha inviato le ultime 122 lettere di licenziamento.
Ma, se da un lato, Borgomeo e Qf insistono nel tentativo di strangolare sul piano economico chi è rimasto ancora alle sue dipendenze, dall'altro i lavoratori non hanno nessuna intenzione di mollare questa battaglia storica e sia pure fra mille difficoltà vanno avanti a testa alta avvolti da una rete di solidarietà, nonostante il traccheggiare delle istituzioni locali e il cinismo del governo neofascista Meloni che di fatto auspica quotidianamente la capitolazione di questa vertenza divenuta da tempo di grande respiro nazionale.

9 aprile 2025