Ci opponiamo al museo e all'inno di carattere imperialista e guerrafondaio
No all'adunata militarista degli alpini a Biella
Un'operazione propagandistica mirata a instillare nelle menti delle nuove generazioni l'esaltazione della guerra e il nazionalismo

L'Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano (PMLI) intende sostenere le giuste critiche espresse dal Coordinamento Biella Antifascista, per voce di Marco Sansoè, riguardo l'Inno degli alpini, redatto in occasione della prossima adunata degli alpini che si terrà nella nostra città il 9, 10 e 11 maggio. Denunciamo non solo il carattere imperialista e guerrafondaio di questo inno, ma l'intero clima militarista e reazionario che tale evento porterà nella nostra provincia. In particolare critichiamo l'allestimento del Museo degli alpini presso la sede provinciale, il quale esalta le missioni compiute dagli alpini durante la Prima guerra mondiale oscurando le atrocità perpetrate durante la Seconda guerra mondiale in Libia, Grecia e Albania. In questi luoghi gli alpini hanno commesso crimini inenarrabili contro le popolazioni civili, nel solco dell'oppressione imperialista dell'Italia fascista. Ancora più grave è la celebrazione dell'eroismo degli alpini nella campagna di aggressione contro l'Unione Sovietica, che li vide a fianco delle belve naziste, in un'invasione criminale ai danni di un Paese libero e sovrano, che costò milioni di vite.
Riteniamo inaccettabile che le scolaresche biellesi vengano portate a visitare questa mostra, che non è altro che un'operazione di propaganda mirata a instillare nelle menti delle nuove generazioni il machismo, la violenza e l'abitudine alla guerra, invece di educarle alla pace, al rispetto tra i popoli e alla solidarietà internazionalista. Preoccupa profondamente il progetto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, di assumere 40 mila nuovi militari, con il pieno sostegno del governo guidato da Giorgia Meloni, la "Mussolini in gonnella". Invece di investire in strumenti di morte e oppressione, il governo dovrebbe assumere 40 mila medici, infermieri e insegnanti, rafforzando sanità e istruzione pubblica, oggi sempre più privatizzate e accessibili solo a chi può permettersele.
L'entusiasmo che questa adunata sta generando a Biella non ci appartiene. Come già espresso da una nota del Circolo ambientalista “Tavo Burat”, troviamo assurda anche l'idea di illuminare il Mucrone con i colori del vessillo italiano, un'iniziativa propagandistica che esalta gli armamenti da guerra e il nazionalismo invece di promuovere la pace tra i popoli.
Riteniamo che i primi a prendere posizione contro questa deriva militarista e interventista dovrebbero essere proprio gli alpini che, durante il passato servizio di leva obbligatoria, si dedicarono a opere di protezione civile e assistenza alle popolazioni colpite da disastri naturali. Il PMLI si oppone fermamente all'esercito di professionisti, che di fatto rappresenta un corpo di mercenari pronti a servire gli interessi delle classi dominanti nei conflitti imperialisti.
NO alle politiche di riarmo europee e italiane!
Abbasso il militarismo, viva la pace tra i popoli!
 
Per il PMLI.Biella
Gabriele Urban
2 aprile 2025