Alleanza tra l'imperialismo americano e l'imperialismo italiano
L'incontro alla Casa Bianca ha rafforzato l'asse neofascista e razzista tra Trump e Meloni
La ducessa riavvicina il duce americano all'UE. Trump: “Meloni è una premier eccezionale, una vera leader mondiale”. Meloni: “Sono qui per rendere l'Occidente più forte”
È finora l’unico premier europeo che è stata capace di incontrare il duce americano Trump facendo leva sulle affinità ideologiche, dalla comune lotta alla cultura woke all'immigrazione irregolare, dal fentanyl, la micidiale droga sintetica, al Make West Great Again, all’insegna del “nazionalismo occidentale”, l’espressione usata da Giorgia Meloni nel corso del suo incontro col presidente USA per ricordare di rappresentare a tutto tondo l’imperialismo dell’Ovest, “Parlo principalmente di Occidente, ma non mi riferisco allo spazio geografico. Parlo di civiltà e voglio renderla più forte”, e alla fine ha strappato un appuntamento che è diventato una dichiarazione congiunta: Trump verrà in Italia presto e si parlerà anche di un possibile vertice USA-UE. Inorgoglita a petto in fuori la Mussolini in gonnella Meloni può ritenersi soddisfatta dall’incontro di Washington del 18 aprile dove di fatto esce rafforzato l’asse neofascista e razzista con il presidente USA e un’alleanza tra l’imperialismo americano e quello italiano foriera di ulteriori sventure per le nostre masse popolari e lavoratrici.
Nella Dichiarazione congiunta dei leader, resa nota dalla Casa Bianca, si legge infatti che Trump e Meloni “hanno confermato la loro determinazione a promuovere una relazione reciprocamente vantaggiosa e rafforzare ulteriormente l’alleanza strategica tra Stati Uniti e Italia in materia di sicurezza, economia e tecnologia”, che viene riconosciuta “la leadership del presidente Trump nell’intermediare un cessate il fuoco” in Ucraina, che i due paesi “ribadiscono l’impegno incrollabile nei confronti della NATO e il principio di sviluppare la loro capacità collettiva e individuale di contribuire agli obiettivi dell’Alleanza”.
Nel contesto mondiale attuale caratterizzato da guerre imperialiste commerciali e militari, Stati Uniti e Italia si dicono “pronti ad aumentare ulteriormente le attrezzature di difesa e la cooperazione tecnologica, compresa la coproduzione e il co-sviluppo che rafforzino la capacità industriale della difesa statunitense e italiana e la proteggano dagli avversari stranieri”, riaffermando “l’impegno comune a contrastare l’immigrazione clandestina e a garantire che la migrazione legale sia utilizzata come strumento a beneficio delle nostre nazioni e non per creare un problema di sicurezza per i nostri cittadini”. Ossia più spese militari e repressione antimmigrati. Quando la Meloni ha assicurato che l'Italia sta mantenendo i suoi impegni sui finanziamenti per la difesa, con l'annuncio del raggiungimento dell'obiettivo del 2% del Pil al prossimo vertice NATO, Trump ha puntualizzato, che "non è mai abbastanza". Non si è parlato di percentuali precise per andare oltre, ma l'impegno c'è, "tutti devono fare di più" e la UE ora sta vedendo come, attrezzando nuovi strumenti, ha ricordato Meloni.
Glissato lo scontro sui dazi tra USA e UE. “Gli Stati Uniti e l’Italia – recita la dichiarazione congiunta - si impegnano a lavorare per garantire che il commercio tra Stati Uniti ed Europa sia reciprocamente vantaggioso, equo e reciproco”, mentre si incoraggia “ulteriormente la diversificazione della fonte di approvvigionamento energetico dell’Italia” aumentando le esportazioni di gas naturale liquefatto statunitense “in modo reciprocamente vantaggioso”.
Altresì “Gli Stati Uniti e l’Italia lavoreranno insieme per sviluppare il Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa, uno dei più grandi progetti di integrazione economica e connettività di questo secolo, collegando i partner di porti, ferrovie e cavi sottomarini e stimolando lo sviluppo economico e l’integrazione dall’India, al Golfo a Israele, all’Italia e in avanti verso gli Stati Uniti”. Una “via del cotone” in aperta contrapposizione con la “via della seta” cinese abbandonata dall’Italia e dall’inizio osteggiata dagli USA.
"Non posso siglare accordi per l'UE ma sono qui per cercare di trovare il giusto punto di equilibrio a metà strada", ha spiegato la premier italiana in premessa. Bisogna "parlarsi francamente", come possono fare “due leader che parlano di fatto la stessa lingua”. "L'Italia – ha ribattuto il duce fascista Trump - è il miglior alleato degli USA", e Giorgia una "donna fantastica" e che sta facendo "un ottimo lavoro". La “fantastica Georgia” che ha portato in dote agli USA dieci miliardi di investimenti italiani “che andranno a beneficio dell’occupazione in entrambi i Paesi” (sic!). Ufficialmente niente nomi, ma si parla di aziende del calibro di Leonardo, Fincantieri, Eni, Enel e Pirelli. Meloni ha promesso a Trump che si batterà in Europa per non “discriminare” le Big tech a colpi di tasse e aumenterà il commercio di gas naturale liquefatto made in USA. Nella nota della Casa Bianca si legge in filigrana quel che la premier non ha voluto dire in pubblico: e cioè che l’Italia non sarà tra i Paesi UE che cercano l’asse con la Cina. Trump e Meloni si impegnano a proteggere le “infrastrutture e tecnologie critiche e sensibili nazionali” utilizzando “solo fornitori fidati in queste reti”.
Un idillio non visto benissimo a Bruxelles, dove i rappresentanti dell’imperialismo europeo hanno precisato che l’organizzazione dei vertici internazionali sono di competenza del Consiglio europeo. La stessa von der Leyen nel commentare l’incontro Trump-Meloni l’ha definito un “Colloquio positivo, la missione è una chance per creare ponti” ma “nel rispetto dei ruoli”.
Il giorno dopo, i colloqui si sono spostati a Roma dove la Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il vicepresidente USA JD Vance per continuare a discutere di “negoziati commerciali tra Stati Uniti ed Europa”. “Stiamo portando avanti importanti negoziati commerciali non solo tra Italia e Stati Uniti ma con l’intera Unione europea” ha affermato Vance. Di fatto la ducessa ha riavvicinato il duce americano all’UE. “Sicuramente Italia e USA sono determinati a rafforzare la loro cooperazione. Noi crediamo che l’Italia possa essere un partner estremamente importante nell’Europa e nel Mediterraneo per gli Stati Uniti d’America. Sicuramente c’è un rapporto privilegiato tra noi del quale io vado molto orgogliosa” ha detto la Meloni durante alcune dichiarazioni alla stampa, definendo “fantastico” l’incontro del giorno prima alla Casa Bianca con Trump.
23 aprile 2025