I lavoratori casertani non cedono ai ricatti dei padroni e al governo Meloni
Gli operai Jabil occupano la superstrada a Marcianise
Redazione di Napoli
Non si ferma la lotta delle operaie e degli operai Jabil di Marcianise, in provincia di Caserta, che nel primo pomeriggio di martedì 15 aprile hanno deciso di fermare la produzione per diverse ore, bloccando l'attività della fabbrica per manifestare contro il tavolo di trattative previsto per il 16 aprile da parte del governo neofascista Meloni presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel quale si discuteva della cessione del sito casertano alla TME (Tme Assembly Engineering Srl), nuova società costituita dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia, braccio operativo del ministero dell'Economia e delle Finanze.
Operai e sindacati (in particolare USB, che ha organizzato la riuscita manifestazione) sono stati chiari: è stato chiesto l’allontanamento della società TME dal tavolo di trattative aperto presso il ministero, perché la costituzione della nuova società è solo una operazione di facciata che non salverà i 400 posti di lavoro dal licenziamento.
Di qui la giusta e sacrosanta mobilitazione straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori Jabil: la protesta si è spostata fuori dai cancelli dello stabilimento con il blocco della superstrada fino alle 17 nei pressi della zona industriale. In un comunicato sindacale USB respinge con forza ogni ipotesi di trattativa con TME, soggetto ritenuto inaffidabile sotto ogni profilo - industriale, finanziario e occupazionale - e mai riconosciuto come interlocutore legittimo.
Per l’Unione sindacale di base, che sostiene di condividere la mobilitazione, "non esiste alcuna trattativa credibile con un soggetto che, finora, ha dato prova di essere completamente inaffidabile sul piano delle garanzie industriali e occupazionali. Il rischio è evidente: si tenta di costruire un'operazione di facciata, che salvi la forma e scarichi il peso della crisi ancora una volta sui lavoratori".
23 aprile 2025