Campobasso. Un 25 Aprile all'insegna della “sobrietà” richiesta dal governo
Il 25 Aprile, data simbolo della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, è stato celebrato a Campobasso all'insegna della “sobrietà” richiesta dal governo. Con questo atteggiamento si è svolta la “Passeggiata della Liberazione”, un tour presso vie, case e targhe dedicate a coloro che o sono state vittime del, o si sono opposti al fascismo.
L'iniziativa è stata promossa dall'Anpi, Cgil e altre associazioni. L'evento è stato un flop colossale. I presenti erano quasi tutti espressione dello Stato borghese e delle sue istituzioni: sindaco, esponenti della giunta comunale e “forze dell'ordine”. Forse per questo è stata disertata dalle antifasciste e dagli antifascisti. Quelle persone non istituzionali presenti erano manifestamente di destra e filo governative.
Già alla prima tappa, difatti, il segretario regionale dell’Anpi, l’arcicattolico Loreto Tizzani, prendeva la parola e nel suo intervento, per nulla condivisibile e pressoché privo di denuncia del carattere neofascista del governo attuale, diceva, fra le varie, che “i partigiani hanno lottato contro tutti i totalitarismi
”! E chi vuol intendere intenda!
Ancora peggio l’intervento della sindaca di Campobasso, Maria Luisa Forte, pure vicepresidente dell’Anci, che si è sbracata in una lode agli “80 anni di democrazia, pace e libertà dateci anche dal sacrificio dei partigiani
”. Eh già, non una parola sul fatto di cosa sia successo in questi 80 anni di democrazia borghese: omicidi e terrorismo di Stato, guerre imperialiste, fascisti liberi di operare in lungo e largo nel Paese, povertà e disparità sociali enormi, ecc., ecc. Ma figuriamoci, solo retorica sulla “sacralità” della Costituzione e baggianate varie!
Dopo i due rapidi interventi degli oratori, è stata intonata “Bella ciao”: canzone vilmente strozzata al verso “mi diranno che bel fior
”, senza continuare con “ed era rossa
…”.
Il PMLI era l'unico partito presente con bandiera. Dopo neanche mezz'ora abbiamo preferito abbandonare l'iniziativa, dato che era in programma di andare al municipio e poi al monumento dei caduti: a tutto c'è un limite. Continuare a stare lì sarebbe stato un insulto ai partigiani, specialmente quelli, la maggioranza, che erano per il socialismo. Si è così deciso di dare dei volantini nel centro della città.
Se fossero stati presenti gli altri partiti con la bandiera rossa, avremmo potuto tentare di dare una svolta veramente antifascista alla manifestazione. Abbiamo bisogno di unirci e di lavorare sodo, anche attraverso volantinaggi continui, per spingere le masse più avanzate di Campobasso a lottare contro lo sfruttamento e l'oppressione, per i diritti dei lavoratori e del popolo, contro le giunte locale e regionale e il governo nazionale. Nelle attuali nostre condizioni di Campobasso e del Molise non è un lavoro facile e di breve durata, ma se non lo fanno chi crede nel socialismo non si smuoverà niente. Comunque il PMLI non si stancherà di fare la sua parte.
30 aprile 2025