Napoli. 15mila in piazza. Collera e odio contro il governo neofascista Meloni. Qualificata presenza del PMLI. Tantissimi giovani, centinaia di bandiere rosse e della Palestina. Cantate “Bandiera rossa”, “Bella ciao” e “Fischia il vento”. Contestati il decreto sicurezza e la controriforma Valditara
Redazione di Napoli
Un bellissimo e partecipato il 25 Aprile ha segnato l’80° della Liberazione dal nazifascismo a Napoli. Nonostante il tempo incerto ben 15mila hanno calcato il centro del capoluogo campano. Una partecipazione direttamente proporzionale alla collera, al rancore e all’odio antifascisti con slogan contro il governo del duce in gonnella Meloni racchiusi nello striscione di apertura che recava il titolo “Contro riarmo, genocidio e svolte autoritarie. Napoli antifascista, per la Resistenza palestinese e contro il ddl sicurezza”.
Fortissime critiche al PD unico assente alla manifestazione e alla sua leader Elly Schlein, spesso sbeffeggiata con cartelli dai manifestanti; forte e combattiva la presenza delle studentesse e degli studenti medi ed universitari, spesso con la kefiah palestinese, protagonisti assoluti del corteo assieme alla Comunità palestinese. Importante presenza anche dei giovani dei centri sociali napoletani e dei disoccupati organizzati del Movimento “7 Novembre” e del Cantiere 167 di Scampia; spezzoni di Potere al Popolo, del PRC, del PdCI, dei Carc, del PCR, di Sinistra Anticapitalista. E ancora: l’Anpi Napoli, ma anche altri provenienti da diverse realtà della provincia, i Cobas, i Si. Cobas, Udu, Uds, Link, FgC, ma anche di Art. 11, Comitati per la pace e contro la guerra, del Comitato per i 5 Sì ai referendum dell’8 e 9 giugno prossimi; i Comitati territoriali della zona Ovest e della zona Est di Napoli; presenti gli attori antifascisti, i fratelli Gallo, che hanno scelto la piazza anziché rintanarsi nella retorica del presidio sindacale a piazza Berlinguer. Tanti e svariati i cartelli antifascisti e inneggianti la lotta di classe, contro l’esecutivo nero Meloni e i suoi gerarchi, contro il tentativo di riarmo con i giovani partecipanti che sulle scale dell’Università esponevano un gigantesco scontrino dove si riproduceva quanto il governo dovrà dare (800 miliardi di euro) alla Leonardo per ottenere le armi da guerra; poi gli stessi bruciavano simbolicamente delle munizioni di legno e carta davanti ad una sede di Fratelli d’Italia.
Presenza qualificata e in perfetto stile marxista-leninista dei compagni della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli e dell’Organizzazione di Nola del PMLI, guidati dal compagno Luigi Prodomo, che hanno portato il cartello contro il governo Meloni sull’80° Anniversario, manifesto superfotografato e che è stato osservato dai giornalisti presenti, incluso quello di un’agenzia privata che ha prima ripreso più volte il nostro spezzone per poi intervistare i compagni. “Perché governo neofascista Meloni?” ha chiesto la giornalista; e Raffaele ha risposto: “perché rappresenta il problema maggiore e va buttato giù”. Rincarava la dose Luigi: “la sua natura ci è chiara fin dall’inizio e ora si è palesata con il ddl sicurezza, le controriforme universitaria e scolastica, il riarmo imperialista”; e così ribadiva anche Vincenzo. Le rosse bandiere dei Maestri e del Partito portate in piazza sono state riprese, assieme al cartello contro il governo, su youtube
in diverse cronache-video della manifestazione, su “We.areNapoli”, “Nano Tv” e “Sicomunicazione”.
Durante il corteo sono state cantate “Bella Ciao”, “Fischia il Vento”, e intonata più di una volta “Bandiera Rossa”, con una selva di pugni chiusi in alto al cielo. Il corteo è così ben partecipato, colorato, musicale, ma anche determinato e combattivo che non cade nella provocazione ordita dalle “forze dell’ordine” del ministro Piantedosi che si mettevano in assetto antisommossa a controllare la sezione nera di Fratelli d’Italia di Corso Umberto, ignorata e contestata dalle masse popolari fin dal suo insediamento.
La parte finale della manifestazione si è svolta a via Monteoliveto per giungere nei pressi di piazza Dante nel cuore del centro storico. Lì i compagni hanno concluso il volantinaggio cominciato a piazza Garibaldi tra le masse del volantino del PMLI sul 25 Aprile.
Nella mattinata vi sono state le solite cerimonie istituzionali alla presenza della giunta antipopolare Manfredi e del rinnegato del comunismo e novello amico dei fascisti Bassolino; le formazioni sindacali napoletane di Cgil, Cisl e Uil hanno letto presso largo Berlinguer alcuni articoli della Costituzione, “in senso antifascista”, seguite da un centinaio di presenti e senza neanche un cartello di critica al governo neofascista Meloni.
30 aprile 2025