Valdisieve. Centinaia di antifascisti in piazza. Tanti giovani e giovanissimi. A parte quello dell'Anpi, nei discorsi ufficiali, citato più il papa che i partigiani. Apprezzata la partecipazione del PMLI

Dal corrispondente della Cellula “F. Engels” della Valdisieve
I tre comuni principali della Valdisieve (Firenze) hanno celebrato l'80 Anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo con il consueto corteo che stavolta è partito dalla piazza antistante al circolo “Rinascita 72” di San Francesco a Pelago, per terminare davanti alla biblioteca comunale di Pontassieve (Firenze). In mezzo, tre soste per omaggiare i monumenti ai caduti e una al cippo dedicato al partigiano Natale Benvenuti, nome di battaglia Stoppa, che fino a pochi anni fa ha partecipato attivamente alle manifestazioni antifasciste, recandosi poi nelle scuole del territorio a parlare di antifascismo e di Resistenza.
La presenza di centinaia di antifascisti, fra le quali tante e tanti giovani e giovanissimi, ha reso particolarmente importante l'iniziativa. Peccato che nei discorsi istituzionali conclusivi, a eccezione di quello del presidente dell'ANPI Rufina Alessandro Brazzini che si è concentrato maggiormente e a ragione, sull'esperienza e la lotta partigiana mandando un importante segnale di coraggio e di unità, si siano limitati a parlare di pace in generale e a citare più papa Francesco che i partigiani e la loro resistenza armata all'invasore.
Gli interventi finali sono stati inframezzati da un coro composto da ragazze e ragazzi delle scuole di Pontassieve. Una iniziativa pregevole, che ha avuto il merito di portare in piazza tanti giovanissimi e anche i loro genitori e gli insegnanti. Non possiamo però non criticare la scelta di alcuni brani antitetici al 25 Aprile; in particolare “La leggenda del Piave”, un pezzo del 1918, ultranazionalista e che rappresentò una vera e propria chiamata alle armi per le nuove generazioni di allora mandate al massacro imperialista dal re d’Italia. Se l'intento era quello di sottolineare la resistenza di un popolo dall'aggressore, erano disponibili decine e decine di altre canzoni che celebrano una resistenza antifascista e popolare.
L'unica canzone, peraltro cantata per ultima e sotto una pioggia che via via si faceva più insistente, è stata “Bella Ciao”, terminata con un applauso corale.
Se si eccettua una singola bandiera del PRC, i compagni e le compagne della Cellula “F. Engels” della Valdisieve del PMLI hanno rappresentato l'unico partito presente. Nessuna traccia di altri vessilli della “sinistra” istituzionale né di quella cosiddetta “radicale”, mentre le rosse bandiere dei Maestri e del Partito e i cartelli hanno accompagnato quest'anno come in tutti i 25 Aprile dell'ultimo quarto di secolo, il corteo di Pontassieve.
Decine di volantini del PMLI sul 25 Aprile sono stati diffusi fra le masse popolari presenti e la scelta di portare in piazza il manifesto con le parole d'ordine sulla Palestina assieme a quello del 25 Aprile che attacca senza ambiguità il governo neofascista Meloni, si è rivelata giusta e apprezzata, viste le numerose foto che gli sono state scattate dai partecipanti.
Durante il corteo i compagni e le compagne hanno intrattenuto interessanti discussioni di politica estera e interna, in un contesto nel quale al PMLI è riconosciuto l'onere e l'onore di essere rimasto in Valdisieve l'ultimo baluardo di classe reale, antifascista, che lotta per il socialismo.

30 aprile 2025