Comunicato del PMLI.Biella
Libertà di stampa: l’Italia precipita al 49° posto. E Biella non fa eccezione
Oggi, sabato 3 maggio 2025, è la Giornata internazionale della libertà di stampa. Il diritto all’informazione è un pilastro fondamentale per una società veramente democratica. Ma in Italia questo diritto viene sistematicamente calpestato.
La classifica stilata in questi giorni da Reporters sans Frontières (RSF) parla chiaro: il nostro Paese si colloca solo al 49° posto per la libertà di stampa. Un dato gravissimo che testimonia come i media siano sempre più sotto il controllo e il ricatto del potere economico e politico, che ostacola in ogni modo la libera circolazione delle idee e delle inchieste scomode.
In questo quadro allarmante la realtà locale biellese si inserisce perfettamente. Da anni l’Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano (PMLI) denuncia la censura sistematica dei propri comunicati stampa da parte della quasi totalità degli organi d’informazione locali. Ci chiediamo con quale diritto viene negato ai biellesi l’accesso a una pluralità di voci e di posizioni politiche, in particolare quelle comuniste che si pongono fuori e contro il sistema capitalistico dominante? Notiamo, non a caso, che tale censura si è intensificata proprio negli ultimi anni, in coincidenza con l’affermarsi della destra al potere, segno evidente di un clima politico sempre più repressivo e autoritario.
Fino a qualche anno fa, testate come “NewsBiella” pubblicavano integralmente i nostri comunicati. Oggi il silenzio è totale. Lo stesso vale per il bisettimanale “Il Biellese”, che ha progressivamente chiuso ogni spazio alla nostra voce con l’avvento della nuova direzione. “Eco di Biella”, altro storico giornale, ha adottato un atteggiamento analogo, relegando il PMLI all’invisibilità. Ancora più grave è il caso de “La Stampa-Biella”, che ha cancellato del tutto la rubrica "Spazio ai lettori", l’unica finestra di espressione popolare rimasta, dove anche le posizioni marxiste-leniniste potevano trovare cittadinanza. Infine rimane “La Provincia di Biella” che ogni tanto pubblica stralci dei nostri comunicati stampa. È evidente che Biella non fa eccezione rispetto alla tendenza nazionale denunciata da RSF.
La stampa locale, anziché assolvere al proprio dovere democratico di informare, preferisce riempire le pagine con le veline dei partiti oggi al potere nella nostra città e con la cronache della sagra del cavolo verza o notizie futili come le liti tra vicini, oscurando deliberatamente le voci scomode che denunciano lo sfruttamento, l’imperialismo, la repressione e propongono un’alternativa socialista.
In questo contesto di oscurantismo mediatico, paradossalmente, l’unico spazio in cui riusciamo ancora a farci sentire è una piattaforma statunitense come Facebook, dove - almeno finora - non ci è mai stata imposta alcuna censura. I nostri oltre 700 followers
su quella piattaforma testimoniano il crescente interesse verso le idee del marxismo-leninismo, anche in una realtà difficile come quella biellese.
La verità è semplice: l'informazione in Italia e a Biella non è libera e pluralista, è asservita. Solo il socialismo può garantire una stampa realmente al servizio del popolo e non del capitale. Continueremo a denunciare questa censura di classe e a lottare affinché tutte le voci possano essere ascoltate.
Per il PMLI.Biella
Gabriele Urban
Biella, 3 maggio 2025