Firenze. Dal cantiere Esselunga crollato di via Mariti fino a piazza dell'Isolotto in una moltitudine di bandiere palestinesi. Slogan contro Israele e il governo Meloni. Apprezzata partecipazione del PMLI
Redazione di Firenze
Alcune centinaia di manifestanti sono partiti in corteo da piazza Mariti, sede del cantiere Esselunga crollato che nel febbraio del 2024 costò la vita a 5 operai, per celebrare la Giornata internazionale dei lavoratori. Promotrice dell'iniziativa la rete “Ogni giorno è il Primo Maggio”, che stavolta in un quadro internazionale segnato dallo sterminio del popolo palestinese per mano sionista, ha sostanzialmente lasciato le redini della manifestazione alle associazioni palestinesi fiorentine.
Durante il corteo composto prevalentemente da giovani, sono stati lanciati numerosi slogan a sostegno della resistenza palestinese, contro Israele sionista e contro il governo Meloni reo di appoggiare in armi Netanyahu. Il coro “basta morti sul lavoro”, lanciato a più riprese, ha sottolineato quello che doveva essere il tema principale della giornata di lotta.
Particolarmente importante la presenza dello striscione del Collettivo di fabbrica ex-GKN di Campi Bisenzio, autore di una lotta per il posto di lavoro e per la reindustrializzazione di una fabbrica occupata che dura da oltre 3 anni. In piazza tanti vessilli palestinesi, ma purtroppo pochi richiami alla classe operaia, fatta eccezione per alcune bandiere rosse dei sindacati di base e di un paio, isolate, di alcuni partiti extraparlamentari.
Nel corteo, particolarmente apprezzata la delegazione del PMLI composta da compagni provenienti da Firenze e provincia che hanno portato in piazza il manifesto del Primo Maggio assieme alle bandiere di Partito. All'arrivo del corteo in piazza Isolotto, altro storico luogo denso di memoria operaia, assieme ad altre centinaia di manifestanti e ai banchini di altrettante forze politiche e sociali della Rete, altre compagne e compagni fiorentine del PMLI stavano distribuendo volantini con riportato l'appello “Operaie e opeari, parliamoci!”, redatto dal Segretario generale e Maestro del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, in occasione del 48° compleanno del Partito, ottimamente accolto dalle masse.
Se da un lato è comprensibile e fondamentalmente giusto aver dato particolare rilievo alla resistenza palestinese, dall'altro in questa occasione si è finito per relegare a lato il Primo Maggio e il suo significato politico e sociale. L'auspicio è che il prossimo anno si possa celebrarlo al meglio sotto tutti i punti di vista, soprattutto se nel frattempo il massacro di Gaza sarà cessato e la resistenza palestinese potrà essere omaggiata per la sua vittoria.
Pesa, nell'ambito di un fronte unito che per noi è basilare come ben riportato anche nel manifesto che portavamo in piazza, l'assenza di qualsiasi forza istituzionale e dei sindacati confederali. Ad esempio, anche questa piazza sarebbe stata un'importante platea per la CGIL per diffondere le ragioni del Sì ai 5 referendum di giugno.
7 maggio 2025