Manifestazione nazionale CGIL, CISL eUIL a Montemurlo (Prato)
Un 1° Maggio all’insegna della sicurezza sul lavoro. Basta morti
Grave e inammissibile disimpegno della CGIL che ha lasciato la piazza a UIL e CISL. Bombardieri non attacca il capitalismo e non denuncia la natura neofascista del governo Meloni. La mamma di Luana D’Orazio: “Mia figlia è morta per un 8% di produzione in più. Voglio l’omicidio sul lavoro”
Dirigenti nazionali del PMLI, tra cui Erne Guidi e Monica Martenghi, diffondono l’appello di Scuderi alle operaie e agli operai

Dal nostro inviato speciale
In tutta Italia sono state organizzate da CGIL, CISL e UIL manifestazioni e cortei con lo slogan "Uniti per un lavoro sicuro", un Primo Maggio dedicato alla sicurezza sul lavoro, violata e disattesa dallo sfruttamento e dal profitto capitalistici, per niente garantita dal governo neofascista Meloni. Per il Centro e Nord Italia la piazza nazionale prescelta è stata quella di Montemurlo alle porte di Prato, luogo simbolico dove 4 anni fa perse la vita la giovane operaia Luana D’Orazio, 22 anni, stritolata all’orditoio di un’impresa tessile locale a cui stava lavorando e a cui erano state criminalmente tolte le protezioni di legge.
La bella mattinata di sole ha accolto alcune migliaia di persone in gran parte locali e giunte dai comuni limitrofi e dalla Toscana. La centrale Piazza della Repubblica è stata monopolizzata dall’azzurro di fumogeni, bandiere e striscioni della UIL, a seguire il verde della CISL in netta minoranza il rosso della CGIL, il cui disimpegno è risultato grave e inammissibile. “Abbiamo fatto il possibile per portare in piazza quante più persone”, ci hanno detto imbarazzati alla CGIL Toscana, ma in molti hanno preferito andare a Roma, ai Fori imperiali dove teneva il comizio il segretario nazionale Maurizio Landini.
Così, dopo alcuni interventi di lavoratrici e lavoratori iscritti alle tre sigle sindacali hanno preso la parola Gessica Beneforti, segretaria regionale CGIL Toscana, Silvia Russo, segretaria generale CISL Toscana, per finire con il segretario nazionale UIL Pierpaolo Bombardieri, che ha affermato: “Tutti hanno fatto riferimento alle sollecitazioni sia del Presidente della Repubblica sia del Santo Padre, ma non basta dirsi d’accordo con quei richiami, servono coerenza e fatti concreti: di parole saremmo stanchi e di cordoglio non sappiamo più che farcene”. Per poi fare un’apertura di credito nei confronti del governo neofascista Meloni: “Ora c’è un segnale - ha detto -: meglio tardi che mai, ma 600 milioni su una disponibilità di 1 miliardo e mezzo dell’Inail sono ancora pochi e, peraltro, sono comunque soldi delle aziende e dei lavoratori. Va bene, comunque, cominciare la discussione e siamo pronti al confronto con il governo, ma bisogna avere consapevolezza che la sicurezza non è solo una questione economica”. “Spesso si tratta di omicidi sul lavoro, non di incidenti - ha accusato Bombardieri -. Vogliamo che chi commette un omicidio paghi. Ai politici chiedo coerenza. Basta cordoglio, vogliamo fatti concreti”, chiedendo “oltre all’omicidio sul lavoro, l’istituzione di una procura speciale. Non ci arrenderemo. Dobbiamo arrivare a zero morti sul lavoro, non ci fermeremo prima”.
"La mia è una battaglia per salvare tutti i lavoratori tutti i giorni, non solo il Primo Maggio", ha dichiarato Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio. "Mia figlia è morta per un 8% di produzione in più, questa è la sua scarpa che è volata via dopo aver fatto 4 e più giri trascinata dal macchinario", ha aggiunto. "Queste bare rappresentano i morti sul lavoro e non sono vuote, non ci sto, voglio l’omicidio sul lavoro perché il processo per mia figlia si è chiuso con una condanna a due anni e una misera multa, la chiamo legge di comodo", ha concluso.
Scarsa anche le presenza delle forze politiche, associazionistiche e sociali. Presenti soltanto il PCI federazione di Prato, La Comune e il PD con l’organizzazione giovanile dei “Giovani Democratici”. Riprese più volte dal Tg3 e nei video in piazza le bandiere e il cartello del PMLI, presente con una qualificata Delegazione comprendente alcuni dirigenti nazionali, tra cui il vice portavoce nazionale, compagno Erne Guidi, e la Direttrice responsabile de “Il Bolscevico”, compagna Monica Martenghi, composta in grande maggioranza da compagne, un evento storico per una manifestazione nazionale non a tema femminile. Le compagne e i compagni hanno dato un’importante manifestazione di sostegno all’Editoriale/Appello del Segretario generale e Maestro del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, “Operaie e operai, parliamoci!”, lanciando un segnale a tutto il Partito. Questo potente e strategico documento, che va diffuso alle manifestazioni e cortei, ma anche e soprattutto davanti le fabbriche e i luoghi di lavoro, è stato ben accolto e apprezzato dalla piazza di Montemurlo. In molti hanno detto di volerlo leggere con calma, altri hanno discusso e analizzato la parola d’ordine e parti del contenuto con i compagni diffusori. Insieme all’Editoriale di Scuderi in centinaia di copie, è stato diffuso anche l’Editoriale del 1° Maggio a firma del compagno Andrea Cammilli, Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI.
Al termine della manifestazione il compagno Scuderi ha rivolto un gradito ringraziamento ai membri della Delegazione del PMLI: “Grazie a tutte e tutti. Avete compiuto una importante missione e un volantinaggio storico per il presente e il futuro del PMLI e del proletariato”.

7 maggio 2025