Umbria. A Orvieto comizio regionale dei sindacati confederali. L'Umbria tra le peggiori per le morti e gli infortuni sul lavoro. Debole denuncia delle responsabilità del governo della ducessa Meloni e del capitalismo. A Perugia il “Primo maggio di quartiere” organizzato da Cobas e Osa
Il PMLI diffonde il volantino sul 1° Maggio a orvieto

Dalla corrispondente del PMLI per l'Umbria
In occasione della Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, si è svolto in Umbria un comizio regionale organizzato da CGIL, CISL e UIL ad Orvieto (Terni) sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dal palco allestito in Piazza Repubblica si sono susseguiti gli interventi della sindaca Roberta Tardani (Forza Italia) e dei segretari regionali delle tre sigle sindacali, Fabio Benedetti (UIL), Angelo Manzotti (CISL), Maria Rita Paggio (CGIL).
Tutte e tre le sigle sindacali hanno rimarcato il triste primato della regione Umbria per quanto riguarda le “morti bianche”, ben 11 le vittime sul lavoro nei primi mesi del 2025. Sottolineato il problema della precarietà del lavoro anche in questa regione, mal pagato e precario con troppi lavoratori part-time, interinali e tante lavoratori poveri anche se un impiego lo hanno. Dal palco però debole e insufficiente è stata la denuncia della responsabilità di questa situazione, in primis del governo neofascista della ducessa Meloni, del suo operato e delle sue controriforme, nonché il sistema economico ossia il capitalismo che produce disuguaglianze sociali ed economiche, ingiustizie e relega le lavoratrici e i lavoratori a schiavi dei padroni.
Un'occasione persa per risvegliare le coscienze in una giornata simbolo a livello planetario della lotta del proletariato e dei lavoratori.
Il PMLI.Umbria ha partecipato al comizio diffondendo il volantino con il manifesto del 1° Maggio riportato anche nella locandina del “corpetto”. Il volantino è stato accolto bene e con novità in un territorio ancora “vergine” per il Partito.
A Perugia le tre confederazioni sindacali hanno organizzato una giornata di festa in Piazza del Bacio dove è intervenuta anche la sindaca Vittoria Ferdinandi, “centro-sinistra”.
In via del Lavoro i Cobas e Osa hanno organizzato un “Primo Maggio di quartiere” con tanto di corteo. Nel loro Appello si legge “Non chiamatela festa, perché in Italia oggi più che mai si continua a morire di lavoro e si rimane stretti nella morsa di precarietà, fame e sfruttamento”. Al centro delle loro rivendicazioni la lotta al riarmo, “contro il genocidio del popolo palestinese, contro il governo Meloni, il Ddl 'sicurezza', contro le periferie abbandonate e prive dei servizi più essenziali”.

7 maggio 2025