Valdisieve. Più presenze rispetto agli anni precedenti. Militante e qualificata partecipazione del PMLI che ha chiesto alla CdL di Pontassieve di far parte del Comitato territoriale per i 5 Sì ai referendum
Dal corrispondente della Cellula “F. Engels” della Valdisieve
Per il Primo Maggio si è svolto il consueto corteo patrocinato dai comuni di Pontassieve, Pelago e Rufina e del Valdarno, e organizzato da CGIL, CISL, UIL. Il concentramento era davanti al palazzo comunale poi la partenza del corteo composto da circa 300 manifestanti, accompagnato dalle note della filarmonica Giacomo Puccini che ha attraversato le vie del centro storico di Pontassieve e le vie di S. Francesco, frazione di Pelago, concludendosi poi in Piazza Verdi dove si è tenuto il comizio finale.
Quest’anno il corteo è stato più partecipato degli anni scorsi, segno evidente che tra lavoratori, pensionati, giovani, purtroppo ancora troppo pochi, è percepito il brutto clima generato dal susseguirsi di controriforme dal carattere fascista e piduista che sta partorendo a ruota libera il governo della Mussolini in gonnella.
Il comizio finale ha visto i soliti interventi di circostanza dei rappresentanti delle istituzioni e l’ipocrita intervento della segretaria provinciale Cisl, sindacato sempre più appiattito e complice delle politiche economiche, fiscali e antipopolari del governo neofascista Meloni. In ogni caso, alla fine degli interventi la Filarmonica ha intonato “Bella ciao” che i partecipanti hanno apprezzato e cantato con vigore.
Unico intervento da rilevare e in larga parte condivisibile è stato quello conclusivo di Mauro Faticanti, membro della segreteria CGIL di Firenze, che ha elencato le problematiche attuali per i lavoratori legate all’aumento della povertà dovuta ai bassi salari, alla sicurezza sul lavoro, alla conta giornaliera delle morti sul lavoro e altri temi di attualità. Egli ha incentrato l’intervento sull’importanza di andare a votare 5 Sì ai referendum dell'8 e 9 giugno prossimi su lavoro e cittadinanza proposti dalla CGIL, condivisi dal PMLI.
Quale unico appunto sull'intervento di Faticanti, rileviamo la sua volontà di voler continuare a confondere l'appello al “voto” anche per le politiche, in chiave antiastensionista, rilanciando il fallace slogan della Cgil “Il voto è la nostra rivolta“, seppur ne avesse ben spiegata la differenza.
Per noi la reale “rivolta” che insegna la storia dei movimenti dei lavoratori per la conquista di diritti, di condizioni migliori e emancipazione, è quella che si attua esclusivamente attraverso la lotta di classe contro il regime capitalista imperialista, causa di tutti i mali e problemi per le masse lavoratrici, e di sicuro non attraverso decenni di politiche concertative sindacali, o con una “x” che ogni quattro o cinque anni delega un qualsivoglia politicante borghese che rimane poi al servizio del regime stesso.
Anche quest’anno unico Partito organizzato in piazza è stato il PMLI, attraverso le compagne i compagni della Cellula “F. Engels” della Valdisieve che hanno portato due cartelli del Partito con l’invito a unirsi contro il regime capitalista e neofascista rappresentato da governo Meloni. Cartelli che sono stati apprezzati dai partecipanti e fotografati più volte, al pari dello sventolio delle bandiere. In Valdisieve il PMLI rimane l'unico Partito sul territorio che tra le altre cose continua a dare un’impronta di classe al Primo Maggio.
Al termine della manifestazione i compagni hanno chiesto ai delegati della Camera del Lavoro di Pontassieve di poter fare parte del Comitato territoriale per la campagna sui referendum promossi dalla CGIL, per poi salutarsi affettuosamente.
7 maggio 2025