Tonfo dell'affluenza alle urne alle elezioni comunali 2025 di Bolzano
Il 18 maggio ballottaggio tra l'imprenditore Corrarati (36,2% sui voti validi) per la coalizione di destra e l'avvocato di “centro-sinistra”, assessore uscente della giunta Caramaschi, Andriollo (27,3%)
Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Bolzano del PMLI
Il 4 maggio si è votato in 111 comuni dell'Alto Adige su 116. In particolare nel capoluogo bolzanino i candidati sono stati sei: Stephan Konder per la Südtiroler Volkspartei (Svp), l'imprenditore Claudio Corrarati (Fratelli d'Italia, Lega, Lista civica Corrarati, Forza Italia), l'avvocato Juri Andriollo (PD, Verdi, Lista civica Andriollo, Restart), Matthias Cologna per il “Team K”, Simonetta Lucchi per M5S e Rifondazione, ed Angelo Gennaccaro per “La civica”.
Nel comune di Bolzano l'affluenza alle urne è stata del 52,2% (nel 2020 era stata il 60,65%), mentre nel resto dell'Alto Adige è stata del 60% contro il 65,4% delle comunali 2020. Se si analizza l'andamento nei quartieri di Bolzano, la maggiore affluenza è stata a Gries-San Quirino (56,36%), poi Europa-Novacella (53,37%), Oltrisarco Aslago (51,44%), Don Bosco (49,88%) e Centro-Piani-Rencio, che si conferma l'area con maggiore diserzione (47,04%). A livello provinciale si registra un calo record per Merano, che per la prima volta nella sua storia registra un'affluenza sotto il 50% del corpo elettorale, esattamente pari al 49,3% (alle precedenti elezioni era stata del 52%). Netto calo anche per Brunico, che dal 60,9% del 2020 è passata al 52,1% e per Malles Venosta (affluenza del 48,7%).
Insomma, un vero e proprio terremoto elettorale con l'astensionismo che si conferma primo “partito” in molti comuni, ma come al solito i politicanti borghesi danno la colpa ad altro. Per esempio, il commento a caldo del fascista Claudio Corrarati è stato: “Bisognerà cercare di capire le ragioni di questa forte disaffezione al voto. Sicuramente il lungo ponte ha pesato (si riferisce al weekend del 1° Maggio, ndr). Ma non può essere solo questo. Ciò che emerge è la distanza sempre più evidente tra la politica e i cittadini”.
Secondo noi, invece, il “ponte del 1° Maggio” non c'entra assolutamente nulla. Questi dati si sarebbero avuti in qualsiasi periodo dell'anno. La verità è che la diserzione dalle urne in Alto Adige è perfettamente in linea con l'aumento dell'astensionismo a livello nazionale da decenni a questa parte. Segno che anche in Alto Adige una parte sempre maggiore delle masse popolari non nutre più alcuna fiducia nei due “poli” del regime neofascista ed in queste sempre più marce istituzioni borghesi. Il comune di Bolzano, in particolare, dal 2005 amministrato dal “centro-sinistra”, in tanti anni non è riuscito a dare risposte concrete al caro-vita che sempre di più attanaglia la città e che la vede svettare anche quest'anno in cima alle classifiche come “città più cara d'Italia”. Nulla di serio, inoltre, è stato fatto per contrastare la mostruosa speculazione immobiliare, che vede schizzare alle stelle affitti e mutui. Basti pensare che ancora nel 2024, il sindaco uscente Caramaschi ha letteralmente detto che a Bolzano “non c'è più spazio per edificare!”, mettendo quindi una pietra tombale su un serio sviluppo dell'edilizia pubblica.
Noi marxisti-leninisti della provincia di Bolzano inviteremo, quindi, le masse popolari bolzanine a delegittimare con l'astensionismo i due aspiranti neo-podestà che si sfideranno al ballottaggio del 18 maggio, e proporremo la creazione delle vere istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta.
14 maggio 2025