Elezioni comunali a Paola (Cosenza)
L'unico voto utile, rosso e di sinistra è il voto dato al PMLI attraverso l'astensionismo tattico marxista-leninista
Per Paola governata dal popolo e al servizio del popolo! Per l'Italia unita, rossa e socialista!

Dal corrispondente della Calabria
Il 25 e 26 maggio si terranno le elezioni amministrative nel comune di Paola (Cosenza) anticipate per effetto della sfiducia dopo 3 anni del sindaco uscente Giovanni Politano (oggi in Forza Italia).
Le masse popolari paolane vivono gravi e urgenti problemi aggravati dalla malapolitica locale, dalla disoccupazione specie giovanile che produce una migrazione verso il Nord e l'estero così marcata che la città ha perso abitanti, questa è la ragione per la quale per la prima volta Paola è sotto i 15 mila abitanti e si voterà in un solo turno, non è previsto il ballottaggio.
Altro problema gravoso è la sanità, quella pubblica è sempre più ridotta e costosa, cosa che spinge al tristemente celebre "turismo sanitario" in altre regioni e verso i privati, in molti non si curano più. Molti quartieri sono degradati a cominciare dal centro storico, spesso manca l'acqua potabile, le strade sono dissestate, il mare è inquinato, insomma le masse popolari vivono gli atavici problemi frutto della plurisecolare Questione meridionale, che per noi marxisti-leninisti è la vera questione nazionale.
Responsabile dello sfascio amministrativo, vi è l'ombra di un nuovo dissesto, è la giunta uscente dello sfiduciato sindaco Politano che ha dimostrato di essere un burattino nelle mani della famiglia Sbano, il vero sindaco è stata Maria Pia Serranò, moglie di Lucio Sbano e madre di Francesco e Davide, che ha avuto il ruolo di vicesindaco.
Di fronte agli enormi problemi delle masse i politicanti borghesi locali, invece di andare a nascondersi, si ripresentano per carpire il voto alle masse e riportare nel porcile delle screditate istituzioni borghesi locali l'elettorato paolano.
5 i candidati a sindaco ognuno con una lista con 16 consiglieri: si ripresenta il sindaco uscente Politano con il "centro-destra" in versione lista civica, con elementi all'interno che contengono FdI e FI, partito al quale ha aderito lo stesso Politano dopo l'abbandono di Art. 1 Mdp.
Dopo l'immobilismo, le tante consulenze pagate per il porto e i conti in rosso del comune sarà difficile che riesca a vincere di nuovo, anche perché molti dei suoi alleati hanno cambiato casacca e lo hanno lasciato, a cominciare dal PD di Di Natale e dalla famiglia Sganga.
Con il "centro-sinistra", PD, quel che rimane in città del M5S e di Dema dell'ex sindaco di Napoli De Magistris, corre Graziano Di Natale, genero di Mario Pirillo, ex vicesindaco della giunta di destra di Giovanni Gravina, ex consigliere regionale, sostenitore di Politano alle ultime comunali. Di Natale, vecchio rottame democristiano, conta sui poteri forti, ha in lista infatti Livio Sganga, farmacista, rampollo della dinastia degli Sganga del capitalista Giorgio Sganga, in odore di massoneria. Con lui anche la fascista Maria Angela Siciliano folgorata dal "campo largo". E pure il falso comunista oggi in quota Dema, Giampaolo Provenzano, che presenta Di Natale ad ogni comizio con il pugno chiuso.
In corsa per la poltrona di sindaco il bandito socialista Roberto Perrotta, già sindaco tra il 2003 e il 2012 e fra il 2017 e il 2022, alle ultime comunali non essendo arrivato al ballottaggio e vistosi soffiare il posto dall'ex alleato Politano si è apparentato con Emira Ciodaro del “centro-destra”, dopo essersele dette di tutti i colori per anni, che infatti oggi è con lui in lista in quota Lega. Un altro spezzone del “centro-destra” dunque anche se Perrotta si è sempre vantato di essere di "centro-sinistra". Le sue amministrazioni sono tristemente note per lo sfascio architettonico, amministrativo e contabile, suo il dissesto dichiarato dal successore nel 2012 Basilio Ferrari di FI. Perrotta si atteggia a padrone del comune di Paola, se venisse eletto sarebbe la quarta volta in poco più di 20 anni, un triste primato.
Tra i candidati a sindaco anche Tonino Cassano, membro della Guardia di Finanza ed ex vicesindaco con Perrotta nel 2017 con "Per una nuova primavera" e Andrea Signorelli con la lista "Rete dei beni comuni". Ma com'è possibile promettere di migliorare le condizioni delle masse dall'interno delle istituzioni borghesi al servizio del capitalismo che è la causa di tutti i mali vecchi e nuovi?
Occorrono le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo basate sulla democrazia diretta, la parità di genere e a carattere permanente: le Assemblee popolari e i Comitati popolari.
Occorre un ampio fronte unito di lotta per il lavoro stabile, a tempo pieno a salario intero e sindacalmente tutelato per tutti i disoccupati, migranti inclusi.
Per la sanità pubblica, senza ticket, basata sulla fiscalità generale e dotata di servizi capillari di prevenzione, cura e diagnosi sull'intero territorio nazionale.
Occorre lottare per ogni bisogno popolare e progressista.
La madre di tutte le questioni è la conquista del potere politico da parte del proletariato con il socialismo, quello vero, teorizzato e messo in pratica da Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao.
Con il socialismo cambieremo tutto e risolveremo la Questione meridionale, in questa prospettiva è evidente che l'unico voto utile, rosso e di sinistra è il voto dato al PMLI attraverso l'astensionismo tattico marxista-leninista, disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco, per delegittimare le istituzioni, i partiti e i candidati borghesi al servizio del capitalismo.
Alle comunali di Paola vota il PMLI astenendoti!
Per Paola governata dal popolo e al servizio del popolo!
Per l'Italia unita, rossa e socialista!

14 maggio 2025