Nell'incontro di Villa Doria Pamphilj a Roma
Intesa tra Meloni ed Erdogan: l'Italia costruirà droni militari
La Mussolini in gonnella protegge il dittatore fascista turco dalle domande dei giornalisti sulla repressione dei suoi oppositori
Ankara e Roma condividono un prezioso allineamento su questioni importanti come la sicurezza del Mediterraneo, la situazione in Medio Oriente, la stabilità in Europa e il mantenimento del legame transatlantico, dichiarava il presidente turco Erdogan nella conferenza stampa al termine del Quarto Vertice Intergovernativo tra Turchia e Italia che si è svolto a Roma, a Villa Doria Pamphilj, il 29 aprile scorso. La sintonia reazionaria tra il fascista Erdogan e la neofascista Meloni risultava evidente dai complimenti del primo alla iniziativa politica della Mussolini in gonnella che avrebbe avuto "un impatto significativo su questa armonia" tra i due governi. In effetti la neofascista Meloni che prima della conquista di Palazzo Chigi denunciava “la deriva islamista della Turchia di Erdogan”, oggi stende un tappeto rosso ai piedi del sodale imperialista che la ricambia con appoggio politico e apertura agli affari.
"Indubbiamente, un altro motore di queste relazioni è l'economia e il commercio. Come sapete, l'Italia si colloca tra i primi cinque Paesi per il nostro commercio estero. I solidi legami commerciali che abbiamo instaurato in molti settori, in particolare nel tessile, nella chimica, nella farmaceutica, nell'automotive e nei macchinari, ci hanno permesso di superare l'obiettivo di 30 miliardi di dollari che ci eravamo prefissati al vertice del 2022", precisava Erdogan dopo aver firmato 11 accordi bilaterali che puntano a arrivare all'obiettivo di quaranta miliardi di dollari (35 miliardi di euro) di scambi.
Come evidenziava il resoconto dell'incontro di Roma dell'agenzia turca Andalu, Erdogan esortava le aziende italiane a considerare la Turchia come una porta d'accesso per Asia, Medio Oriente e Africa, proprio come le aziende turche vedono l'Italia come una porta d'accesso per l'Europa. Un appello accolto anzitutto dalla neofascista Meloni che rispondeva. “Le grandi aziende turche, come si vede oggi, sono sempre più interessate a investire in Italia. Lo dimostra la scelta di Baykar Technologies di acquisire Piaggio Aerospace e di dar vita, insieme a Leonardo, a una alleanza italo-turca nel settore dello sviluppo, della produzione e della manutenzione di sistemi aerei senza pilota. Io lo considero un accordo significativo che prevede la nascita di una joint venture con sede in Italia che permetterà di valorizzare i rispettivi punti di forza e di aprire nuove opportunità di mercato, soprattutto in Europa. Ma quella tra Italia e Turchia è chiaramente una cooperazione a tutto campo. Lo dimostrano le molte intese a livello governativo che abbiamo firmato questa mattina. Gli accordi che verranno sottoscritti più tardi durante il Business Forum, quindi il Forum di dialogo imprenditoriale Italia-Turchia, che vedrà la presenza di oltre 500 aziende a cui parteciperemo, sia io che il Presidente Erdogan”.
Affari e politica sono legati dall'accordo tra le industrie belliche dei due paesi. Lo scorso 5 marzo Leonardo e la turca Baykar (guidata dal genero di Erdogan, Selcuk Bayraktar), hanno firmato un'intesa per una collaborazione nel progetto, sviluppo e produzione dei velivoli militari senza pilota. Droni armati da sorveglianza e da attacco sia a terra che in volo, le nuove armi da guerra sperimentate sui due fronti in Ucraina durante l'aggressione russa e dai nazisionisti contro i palestinesi, in Libano e Siria. La joint-venture tra Leonardo, che ha una lunga tradizione di progetto e produzione di droni militari non armati, e Baykar, con sede in Italia, punta a conquistare un mercato europeo dal valore stimato in 100 miliardi di dollari, comprendente caccia senza pilota, droni da sorveglianza armati e droni da attacco in profondità, nei prossimi 10 anni.
L’intesa tra Leonardo e Baykar Technologies “apre una nuova era” tra Italia e Turchia sosteneva il ministro turco dell’Energia e della Tecnologia, Mehmet Fatih Kacir, al Forum imprenditoriale, “grazie a questo accordo i due Paesi hanno un potenziale enorme nel settore della Difesa”, leggi della guerra imperialista. E potrebbe aprire le porte all'ingresso dell'industria bellica turca e ampliare il ruolo dell'industria bellica italiana nel progetto del caccia di sesta generazione, il Gcap, il progetto che coinvolge in maniera paritetica Italia, Regno Unito e Giappone sul nuovo sistema di aerei da combattimento, integrato con droni, satelliti e altri assetti militari che dovrebbe essere realizzato entro il 2035.
Riguardo ai temi politici il fascista Erdogan chiedeva una mano all'Italia per “aggiornare la nostra Unione doganale con l'UE in modo che sia in linea con l'evoluzione delle condizioni economiche globali, al fine di realizzare appieno il potenziale delle nostre relazioni commerciali ed economiche". Accolta. Aggiungeva che la Turchia continuerà a collaborare con l'Italia per trovare soluzioni sostenibili a lungo termine per preservare la stabilità e la prosperità nella nazione nordafricana della Libia. Complicato, dato che i due leader fascisti si pestano i piedi dopo che la Turchia ha scalzato l'Italia nel sostegno a Tripoli. Su Gaza per Ankara la priorità è l'immediato ritorno al cessate il fuoco a Gaza, per Roma la priorità sarebbe il sostegno ai paesi arabi “per lavorare non solo a un piano di ricostruzione credibile della Striscia, ma anche a un quadro di pace e di sicurezza duratura a livello regionale”, posizione ridicola e complice dei nazisionisti e di Trump. Va un po' meglio sulla Siria dove all'affermazione del fascista Erdogan, "in Siria, ci stiamo attualmente concentrando sulla ricostruzione del Paese, sul rafforzamento delle sue istituzioni e sulla preservazione della sua integrità territoriale. In questo contesto, abbiamo parlato del ruolo costruttivo dell'Italia in Siria e, in particolare, del potenziale della cooperazione turco-italiana nel processo di ricostruzione", la neofascista Meloni rispondeva che “abbiamo condiviso la necessità di garantire in Siria una transizione democratica fondata sulla piena inclusione di tutte le componenti della società, incluse le minoranze etniche e religiose. Riteniamo cruciale favorire una ripresa dell'economia siriana, anche per garantire ai rifugiati la possibilità di tornare alle loro case in modo volontario, sicuro e sostenibile”. Cacciare i migranti, l'ossessione della Mussolini in gonnella. Va liscia la questione sull'aggressione russa all'Ucraina, dalle parole del fascista Erdogan, “nel contesto della sicurezza europea, abbiamo affrontato con il Primo Ministro gli ultimi sviluppi in Ucraina. Abbiamo sottolineato il nostro fermo sostegno all'integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina. In qualità di attore chiave nel garantire la sicurezza del Mar Nero, la Turchia continuerà a contribuire agli sforzi volti a trovare una soluzione".
Conferenza stampa chiusa, nessuna domanda permessa ai giornalisti come piace alla Mussolini in gonnella che così protegge anche il dittatore fascista turco dalle domande non gradite, quali quella sulla repressione e l'incarcerazione dei suoi oppositori che riempie le cronache dei media.

14 maggio 2025