Comunicato del PMLI.Biella
Pendolari e studenti abbandonati: ennesima settimana di disservizi sulla tratta Biella-Novara
Il trasporto pubblico sabotato dal profitto, urge mobilitarsi!

La linea ferroviaria Biella-Novara ha vissuto una settimana nera, segnata da continui disservizi, ritardi e soppressioni totali delle corse. Ancora una volta, a pagare il prezzo dell’incuria e della logica del profitto sono stati pendolari, studenti, lavoratrici e lavoratori. Cinque giorni su cinque, dal lunedì al venerdì, il servizio ha registrato gravi anomalie che dimostrano in modo lampante il collasso del trasporto ferroviario locale, piegato agli interessi del grande capitale e abbandonato da una politica istituzionale servile e complice.
Martedì 13 maggio i passeggeri già saliti sul treno delle ore 7:00 da Biella a Novara sono stati fatti scendere per un "improvviso disservizio". Treno cancellato. Mercoledì 14, stessa scena: il treno delle 16:00 da Novara a Biella è stato soppresso e rimpiazzato da due pullman, i cui autisti, ignari del percorso, hanno vagato fra le risaie novaresi, facendo accumulare un'ora e mezza di ritardo. Venerdì 16 maggio, nuovo episodio grottesco: i passeggeri del treno delle 7:00 sono stati scaricati a Rovasenda per "problemi alla linea", scortati a piedi per oltre 500 metri dalla capotreno, abbandonati sul ciglio della strada in attesa di un autobus arrivato dopo 45 minuti. A Novara, l'arrivo è avvenuto con oltre un'ora e mezza di ritardo.
Chi paga per tutto questo? Non certo i dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) che invece continuano a imporsi con arroganza, senza assumersi alcuna responsabilità, mentre si permettono di aumentare le tariffe, tagliare servizi e concentrare le risorse pubbliche solo dove conviene ai loro interessi. Emblematico è il caso dell'elettrificazione del solo tratto Novara-Agognate, guarda caso proprio dove sorge il polo logistico della multinazionale Amazon. Un'opera finanziata con soldi pubblici, al solo servizio del capitale monopolistico.
E la politica istituzionale? Silenzio assordante. La provincia di Biella, che può contare su un ministro, un sottosegretario e ben quattro consiglieri regionali, si limita ad accettare passivamente le decisioni calate dall’alto da RFI, come quella secondo cui fino al 2027 non verrà effettuato alcun investimento sulla tratta Biella-Novara.
Che senso ha, nel 2025, impiegare 55 minuti per percorrere appena 45 chilometri? Questi tempi non sono solo inaccettabili: sono un insulto alle esigenze dei lavoratori, un deliberato ostacolo alla mobilità delle masse e alla loro vita quotidiana. Il trasporto pubblico dovrebbe essere un diritto garantito, non un favore concesso o un’occasione di profitto per le società private e le loro consociate politiche. In questo scenario, il Comitato dei Pendolari non può più limitarsi alle denunce. È tempo di passare all’organizzazione e alla lotta. Bisogna rivendicare il diritto al trasporto pubblico efficiente, sicuro e accessibile per tutti. Servono azioni di boicottaggio organizzato, come l'astensione collettiva dall'acquisto di biglietti e abbonamenti, e mobilitazioni popolari coordinate, che mettano sotto pressione tanto RFI quanto le istituzioni locali e regionali complici di questo degrado.
Per il PMLI.Biella
Gabriele Urban
Biella, 16 maggio 2025

 


Il comunicato è stato rilanciato dal giornale online "NewsBiella" e da "il biellese".