Ha sfilato anche davanti al penitenziario
Combattivo corteo a Catania contro il decreto sicurezza
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Sabato 17 maggio si è svolto a Catania un combattivo corteo con tanti giovani e meno giovani, contro il decreto neofascista 1236 ex 1660 indetto della "Rete No decreto sicurezza". Il concentramento, sorvegliato a vista da un’ingente quantità di agenti antisommossa, in piazza Santa Maria di Gesù, e dopo un percorso inedito, ha toccato piazza Lanza dove si trova il carcere, per poi concludersi in piazza Stesicoro.
Diverse centinaia i manifestanti che sono venuti anche da più parti della Sicilia. Tra le forze organizzate erano presenti il Centro sociale Palestra Lupo, anarchici libertari, Potere al popolo, Sinistra italiana, PCL, PMLI, Officina Rebelde, Antitesi, No Muos, No TAV, Carc e altre organizzazioni.
Il corteo si muove con alla testa lo striscione "Liberiamoci dal DL Sicurezza. Al fianco di chi lotta e resiste". Da un camioncino amplificato si lanciavano le parole d'ordine contro il decreto sicurezza e venivano denunciati gli articoli di questa legge “che istituisce lo Stato di polizia come ai tempi di Mussolini", il neofascismo imperante che sta difendendo il declino del sistema capitalista e tenta di fermare ogni opposizione. In particolare in piazza Lanza, dove c'è la struttura carceraria catanese, sono stati ricordati i tanti suicidi di detenuti che preferiscono morire che sopportare il regime carcerario inumano e il sovraffollamento claustrofobico.
Durante il tragitto del corteo è stato ricordato il genocidio del popolo palestinese per mano dei nazisionisti di Netanyahu. Tante le bandiere palestinesi e altre bandiere di lotta compresa quella del PMLI.
I nostri compagni hanno diffuso i volantini del 48° Anniversario della fondazione del PMLI e il volantino referendario Vota 5 Sì, accolti con interesse. I compagni della Cellula “Stalin” della provincia di Catania oltre a sventolare la rossa e gloriosa bandiera del PMLI, indossavano il “corpetto” con le locandine “Affossare il decreto fascista sicurezza, buttiamo giù il governo neofascista Meloni” e “Basta con le manovre antipopolari, le misure fasciste e anti migranti, la sicurezza fascista, le manganellate, bassi salari, pensione da fame, tagli alla sanità, ai servizi sociali e all'istruzione, precariato, morti sul lavoro, autonomia differenziata, precariato, Stati 'sicuri'. Buttiamo giù il governo nero Meloni”.
21 maggio 2025