Per il 77° Anniversario della Nakba
Partecipata e combattiva manifestazione a Firenze a sostegno del popolo palestinese
Redazione di Firenze
In occasione del 77° anniversario della Nakba, l'esodo del popolo palestinese dalla sua terra di Palestina messa ferro e fuoco dai sionisti israeliani sostenuti dall'imperialismo occidentale, si è svolta una riuscita, partecipata e combattiva manifestazione a Firenze sabato 17 maggio.
La manifestazione è stata sostanzialmente ignorata dai media che hanno disertato la piazza e la partecipazione di migliaia di manifestanti è andata ben oltre le 500-600 presenze riportate dai pochi articoli sui siti Internet.
Il concentramento si è svolto in piazza S. Maria Novella, luogo simbolo di ritrovo delle comunità immigrate a Firenze, e dietro lo striscione di apertura “Gaza è un genocidio” e al grido ripetuto in continuazione di “Free Free Palestine” ben ritmato dai tamburi dei lavoratori ex GKN che ha contribuito notevolmente a dare un alto grado di combattività, il corteo si è snodato in un lungo serpentone che ha attraversato per lo più le vie dell'Oltrarno fiorentino per poi convergere su piazza Poggi.
C’erano anche manifestanti palestinesi e un po' tutte le componenti sociali, compresa quella femminile, giovanile e studentesca, inclusi i giovanissimi. Molti i manifestanti che indossavano la classica kefiah palestinese, diverse le bandiere palestinesi, oltre a quelle del PRC, del partito dei Carc, quelle “NO comando NATO”. La comunità peruviana aveva le proprie bandiere nazionali, ormai un punto fermo della battaglia antisionista e antimperialista.
La manifestazione organizzata da Firenze per la Palestina è stata indetta sulla base di un appello al quale ha aderito un ampio ventaglio di forze politiche, sociali e sindacali tra cui: Comunità palestinese di Firenze, Sinistra progetto comune, PRC, Non una di meno Firenze, Giovani palestinesi Firenze, CUB, COBAS, USB, USI, Sanitari per Gaza, Potere al Popolo e Partito dei Carc.
Nell'appello, tra le altre questioni, si denuncia la pulizia etnica perpetrata dal 1948 da Israele che “espone per la prima volta ufficialmente il progetto di deportazione dei palestinesi dalle loro terre”, il blocco degli aiuti umanitari e l'impedimento del funzionamento delle strutture sanitarie. Si richiede la rimozione del console onorario d'Israele Marco Carrai dalla Fondazione Meyer e si invita la popolazione a fare “pressione economica diretta su Israele aderendo alle campagne di boicottaggio BDS”.
Era in piazza anche l'Iman di Firenze, Izzedim Elzir, che ha rivolto un invito al governo a non vendere le armi ad Israele e a prendere una posizione chiara per fermare l’invasione. Negli interventi, Edoardo Todaro di Firenze per la Palestina ha dichiarato: “Le istituzioni italiane e di qualunque altro Paese devono prendere assolutamente posizione rispetto a questi avvenimenti. Fino a ora hanno mantenuto un silenzio che noi giudichiamo complice, un silenzio assenso che deve essere interrotto”.
Tutti gli interventi, incluso quello del consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi, hanno rivendicato l'interruzione di ogni tipo di rapporto con enti e realtà che collaborano con l'esercito israeliano, compresi gli enti di ricerca e le università.
All’iniziativa ha partecipato il PMLI con alcuni compagni e compagne di Firenze e provincia e di Prato. La rossa delegazione, che indossava la maglietta del Partito, oltre alle bandiere del PMLI ha portato in piazza i cartelli “Viva la Resistenza palestinese” e “Affossare il decreto fascista sicurezza” che sono stati come sempre molto fotografati. I marxisti-leninisti si sono mossi come pesci nell'acqua tra le masse antisioniste e sono stati ricambiati e gratificati dal saluto a pugno chiuso di diversi manifestanti a lato del corteo.
21 maggio 2025