Promossa dalle Associazioni dell’Isola e dal PMLI a Casamicciola
Grande successo della manifestazione per la Palestina a Ischia
A centinaia prima in corteo e poi in presidio. Fulminante e applaudito intervento di Vuoso. Fallito il bieco tentativo del neopodestà Ferrandino di impedire il corteo. Una militante PD contesta la direzione del suo partito, “tiepida”: “Non vi lamentate perché poi vince l’astensionismo!”
Issata la bandiera palestinese sul Monte Epomeo
Dal corrispondente della Cellula “Il Sol dell'Avvenire” di isola d'Ischia
Una giornata storica per l’Isola di Ischia e Casamicciola, per la bella e al contempo forte e sentita manifestazione per la Palestina organizzata dalle numerose Associazioni dell’Isola di Ischia e di Casamicciola, dal Fronte Unito Ambientalista e dalla Cellula “Il Sol dell’Avvenire” di isola d'Ischia del PMLI nella giornata di domenica 25 maggio.
“Ischia per la Palestina libera!”: questo il titolo dell’evento che campeggiava da diverse settimane sui manifesti che invitavano a vedersi in piazza a Casamicciola per gridare forte libertà per la Palestina e no al genocidio di Israele. Organizzata anche da varie associazioni culturali e ambientaliste come Iskra, Italia Nostra, Anpi, Vas isola d’Ischia, La Mensa del Sorriso, il Centro etnografico delle isole campane, Cobas, Potere al Popolo, il centro sociale “La Stanza”, il CESP Palestina, la Libreria Du Vesuv, la manifestazione è stata un autentico successo nonostante, da una parte, il silenzio della giunta locale e dall’altra la tracotanza e l’arroganza del neopodestà Ferrandino che annunciava, a due giorni dall’evento, il diniego della piazza per eventi incompatibili non meglio spiegati. Questa la motivazione data dal responsabile dell’area tecnica del comune, tale ing. Gaetano Grasso! Una vera e propria assurdità perché nella piazza nata dall’abbattimento illegittimo dello storico Capricho de Calise, storico centro culturale e turistico dell’isola, ci sarebbe stato spazio per le quattro bancarelle allestite in uno spazio e per la manifestazione per la Palestina che avrebbe potuto trovare ospitalità in un altro spazio.
La verità è che il sindaco, ex europarlamentare ballerino nato come forzista, passato poi al PD, candidato trombato per Azione e ora ritornato all’ovile di Tajani (già noto alle cronache giudiziarie per l’affare Concordia, una società legata alla distribuzione del metano ad Ischia, di nuovo alla ribalta, insieme al suo collega di partito Martusciello, per l’affare Huawei) non ha gradito la manifestazione e costretto gli organizzatori a spostarla in un parcheggio nei pressi del porto dove i partecipanti hanno liberamente e tranquillamente espresso le loro idee.
I manifestanti, muniti delle bandiere della Palestina, infischiandosene dei diktat di Ferrandino e compari, si muovevano in corteo da piazza Marina di Casamicciola per raggiungere in diverse centinaia il porto. Qui si formava un presidio nella zona antistante al porto dove erano presenti i marxisti-leninisti isolani con la bandiera del PMLI che, innestata nel terreno, sventolava al contatto con il fresco vento di maggio.
L’introduzione è stata affidata al compagno Gianni Vuoso, primo organizzatore dell’evento e Segretario della Cellula isolana del PMLI, che apriva la manifestazione con un intervento più volte applaudito e condiviso dai presenti con strette di mano e abbracci (pubblicato a parte). Il compagno, tra l’indignazione generale e i fischi dei partecipanti, illustrava per prima cosa l’inaudito comportamento del neopodestà Ferrandino, invitando a denunciare il comportamento antidemocratico sottoscrivendo la denuncia presentata al dirigente del Commissariato di Ischia e al Prefetto in cui si precisa che il responsabile dell’area tecnica non avrebbe potuto rilasciare alcuna comunicazione, soprattutto sul rilasciare autorizzazioni per il corteo.
Vuoso concludeva il suo intervento richiamando il recente comunicato dell'Ufficio stampa del PMLI che intima al governo Meloni di rompere i rapporti con i nazisionisti; in ultimo, tra gli applausi, invitava i presenti a intervenire al microfono.
Era il turno dell’avv. Mauro Buono che ha parlato dei diritti civili dei palestinesi negati, dell’incredibile inerzia dell’ONU che non invia i caschi blu come fece nel 2006 nel confine tra Libano e Israele, ha sottolineato l’importante battaglia della comunità napoletana e palestinese per ottenere dalle istituzioni e dalle giunte il riconoscimento della libertà per la Palestina e la denuncia con una presa d’atto chiara che in Israele vi è un genocidio in atto. Ha ricordato che la piazza è importante per manifestare il proprio pensiero come è successo ieri a Napoli dove in centinaia hanno occupato simbolicamente la sala del Consiglio comunale che votava una mozione contro Israele, lasciando ancora la giunta Manfredi in una posizione ambigua sulla Palestina.
Particolarmente incisivi gli interventi che si sono susseguiti come quello dell’Anpi che richiamava tratti dell’intervento di Vuoso, ma anche dure critiche dirette al “centro-sinistra” sia locale che nazionale. In particolare una militante del PD ha accusato la direzione locale e provinciale di essere troppo “tiepida” nei confronti della questione palestinese e, abbracciando il compagno Vuoso, ha detto: “poi hanno ragione i marxisti-leninisti che non bisogna andare a votare e scegliere l’astensione”. Il Segretario della Cellula ischitana però precisava: “tranne che per i referendum dove servono 5 Sì il prossimo 8 e 9 giugno”.
Diversi i giovani intervenuti che hanno invitato a boicottare i prodotti di Israele; un militante ex UDS ha ricordato che già stanno cominciando i processi provocatori contro i palestinesi come sta accadendo presso il Tribunale de L’Aquila dove è in atto una ribellione degli ingiustamente carcerati palestinesi tacciati di terrorismo. Una mamma, abbracciando il proprio figlio, si è commossa dicendo che non bisogna rimanere indifferenti alle mostruosità ordite dall’esercito israeliano contro i palestinesi, ricordando la strage dei bimbi a Gaza.
La manifestazione si chiudeva tra gli applausi e con la volontà di riprendere quanto prima un altro evento per tenere viva l’attenzione dei fatti che avvengono quotidianamente in Palestina.
Al termine dell’evento un gruppo di manifestanti si è recato sul Monte Epomeo, la cui cima raggiunge i 713 metri sul livello del mare, dove hanno issato una bandiera della Palestina.
28 maggio 2025