Milano
Interesse intorno al rosso banchino del PMLI in piazza Costantino

Dal corrispondente della Cellula "Mao'' di Milano
La Squadra milanese di propaganda marxista-leninista per i 5 Sì ai Referendum dell’8-9 giugno continua la sua opera di diffusione del volantino riportante il Documento del Comitato centrale del PMLI presso le uscite/entrate delle principali stazioni della metropolitana milanese come quella di Zara (nel pomeriggio del 21 maggio) e di Porta Genova (nel pomeriggio di domenica 25), luoghi molto favorevoli e di passaggio di tanti giovani e lavoratori, dove si è riscontrato interesse alla nostra posizione referendaria anche se in taluni casi non è stata condivisa o compresa in pieno, ma che comunque è stata discussa e spiegata dialetticamente e approfonditamente dai nostri compagni contribuendo non poco a far capire il dettaglio dei quesiti dei referendum e l’importanza politica di andare a votare a questo tipo di consultazione.
Nel pomeriggio di sabato 24 maggio i nostri compagni hanno allestito un rosso banchino in piazza Costantino, tra le bandiere sventolanti dei Maestri e del Partito e affiancato da un cavalletto con su i manifesti referendari del PMLI, diffondendo centinaia di copie del suddetto volantino. Esso è stato accolto con vivo interesse dai passanti da subito attratti dal titolo: “5 Sì”. Specificatamente il banchino, invece, è stato oggetto di interesse dei migranti attratti particolarmente dalle figure dei grandi Maestri del proletariato internazionale. Tra loro uno studente cinese dichiaratosi “sostenitore di Mao e del suo autentico socialismo” che ha voluto farsi fotografare alzando l’opuscolo di Giovanni Scuderi “Da Marx a Mao”.
Un operatore ecologico alla guida di un mezzo dell’AMSA si è fermato per chiedere più volantini da distribuire tra i colleghi. “Molti di loro non sanno nulla del referendum - ha affermato - occorre che qualcuno glielo spieghi con la vostra semplicità e chiarezza”.
Anche in questa occasione non sono mancati coloro che hanno dichiarato di aver già deciso di votare 5 Sì; a loro i nostri compagni hanno specificato che le motivazioni del PMLI non collimano esattamente con tutte quelle dei promotori dei referendum; per esempio gli slogan della CGIL: “Il voto è la nostra rivolta” e “Votiamo sì per cambiare l'Italia” non ci rappresentano assolutamente. Per i marxisti-leninisti, infatti, la rivolta sociale la si fa con la lotta di classe e non certo con il voto elettorale, e per cambiare radicalmente l'Italia ci vuole ben altro, bisogna abbattere per via rivoluzionaria il capitalismo e il potere politico della borghesia e instaurare il potere politico del proletariato e il socialismo. Concordando con noi, un lavoratore dell’Aeroporto di Bologna iscritto all’USB ha affermato che, anche se il quorum venisse superato e vincessero i 5 Sì, a permettere che il risultato referendario venga rispettato non potrà che essere la lotta di classe tramite una vasta mobilitazione unitaria. Tale mobilitazione di massa, hanno aggiunto i nostri compagni riferendosi ad un più largo fronte unito antifascista, occorre anche per buttare giù con la lotta di piazza il governo della ducessa Meloni, prima che riesca a completare il regime capitalista neofascista col premierato, il controllo del governo sulla magistratura e lo Stato di polizia, già preconizzati nel piano della P2. A tal fine la vittoria dei 5 Sì darebbe sicuramente un importante contributo motivazionale per delegittimare un governo che, tra l’altro, si è espresso apertamente per il boicottaggio del referendum.
Da questo banchino possiamo trarre un bilancio positivo che ci incoraggia a proseguire con entusiasmo la campagna referendaria a Milano.

28 maggio 2025