Lettere
Mi associo agli auguri per i 90 anni di Scuderi
Mi associo agli auguri rivolti al vostro storico leader Giovanni Scuderi che, ho letto, è stato vittima in passato di persecuzioni da parte della magistratura del regime democristiano per avere espresso opinioni contrarie all'operato del presidente della Repubblica.
Auguri Giovanni Scuderi.
Mimmo Varavallo – Napoli
I più sentiti auguri di buon compleanno a Scuderi
Con un colpevole ritardo invio i miei più sentiti auguri di buon compleanno al compagno Giovanni Scuderi.
Davide - Milano
Il governo Meloni deve dare risposte sul razzismo del decreto Sicurezza
Il n. 22 de "Il Bolscevico" ha dedicato ancora una volta spazio allo scellerato Dl Sicurezza. Nel frattempo, il Consiglio d’Europa, nella seduta del 29 maggio, ha raccomandato all’Italia di avviare uno studio indipendente sulla profilazione razziale operata dalle forze dell’ordine, segnalando un fenomeno in crescita, non solo nel nostro Paese, ma in più Stati europei, e sottolineando la necessità di dati certi per contrastare il razzismo istituzionale. Di contro, il governo Meloni continua a frapporre barricate ideologiche, anziché pratiche concrete, reiterando un meccanismo di negazione sistemica: già in passato la premier aveva bollato come “vergognose” analisi analoghe, liquidando con toni di pura propaganda qualunque accusa di razzismo, anziché aprire un dibattito serio e scientifico.
In quest’epoca liquida, la gestione autoritaria e reazionaria dell’ordine pubblico si erge a garante di un assetto fondato su paure ancestrali: la destra si nutre di un’emergenza migranti costruita a tavolino, mentre la profilazione razziale diventa strumento di controllo sociale e di esclusione politica, confermando la deriva securitaria di un esecutivo, già ab origine nero, che preferisce il manganello all’analisi critica. Occorre dunque una rottura netta: basta con le mezze misure e la retorica trita. Il governo deve rispondere alla commissione internazionale, varare senza indugi il provvedimento di istituzione dello studio sul fenomeno in questione, pubblicare i relativi dati ed assumersi la responsabilità politica di un abuso che non può più restare in ombra, come ha giustamente segnalato, di recente, Francesca Moriero, reporter di Fanpage
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Cartesio - Napoli
Dalla Lombardia all’Italia il privato alla conquista del SSN
La sanità privata convenzionata è insaziabile. Non si pone limiti nel rivendicare un incessante aumento dei propri profitti, nascondendo tale obiettivo dietro discorsi nei quali si alternano frasi ammantate di altruismo, l’esaltazione della propria forza e di conseguenza della propria insostituibilità.
In un recente convegno svoltosi a Rozzano Michele Nicchio, presidente dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop) Lombardia, ha rivendicato le dimensioni della propria forza: “In Lombardia, rappresentiamo circa il 35% dei posti letto totali. Per quanto riguarda quelli per acuti rappresentiamo circa il 28%, mentre nella riabilitazione il rapporto si inverte: il privato accreditato copre oltre il 70% dei posti letto. Gestiamo circa il 36% di ricoveri. Ancora più rilevante è la nostra presenza nell’attività ambulatoriale: il privato accreditato copre il 50% del totale erogato in Lombardia. Si tratta, a tutti gli effetti, di un ruolo paritetico a quello del pubblico. Ricordiamo sempre che le prestazioni offerte dal privato accreditato, per il cittadino, sono gratuite o prevedono lo stesso ticket del pubblico. Anche nel sociosanitario il nostro ruolo è determinante: oltre il 90% dei posti letto è in strutture private accreditate”.
Aiop Lombardia, rappresenta 106 strutture della sanità privata accreditata operanti sul territorio, parte integrante del Sistema sanitario regionale, “contribuendo a rendere la Regione un punto di riferimento anche internazionale”.
Questi numeri rappresentano meglio di qualunque lungo discorso le scelte compiute dalla regione negli ultimi trent’anni, da quando Roberto Formigoni ne è diventato presidente. Le porte del SSR sono state spalancate per qualunque ente privato che avesse chiesto l’accreditamento e la convenzione, senza alcuna valutazione sulla presenza o meno di strutture pubbliche attive nelle medesime specialità, senza un’analisi dei bisogni della popolazione locale e senza definire alcun obiettivo. La regione ha inoltre rinunciato sia a realizzare un piano sanitario, che sia serio e basato su un’analisi dei bisogni della popolazione, sia ad esercitare la funzione di controllo sull’operato di chi riceve significativi finanziamenti dagli enti pubblici. Il risultato è un mercato senza regole.
Ed oggi, chi domina questo mercato lavora per esportare il modello Lombardia a tutt’Italia e avanza ulteriori pretese
“E’ necessario - ha dichiarato sempre il presidente di Aiop Lombardia - infine, il superamento del vincolo di spesa all’acquisto di prestazioni dal privato accreditato fissato dal DL 95/2012: è una misura ormai anacronistica e in controtendenza con le reali esigenze. Il privato accreditato c'è e dà il suo contributo in maniera qualitativamente ed economicamente efficiente. Non vedo perché, dunque, ci sia la necessità di continuare a limitarne le potenzialità e le possibilità”.
Vittorio Agnoletto - Milano
4 giugno 2025