Arrestato il sindaco di Sorrento Coppola
È accusato di mazzette per le mense scolastiche
Il sindaco di Sorrento Massimo Coppola, eletto nel 2020 con il sostegno del PD e di tre liste civiche, è stato arrestato nella serata dello scorso 20 maggio durante una cena al ristorante, mentre intascava una mazzetta da 4.500 euro in contanti, parte di una tangente pagata da un imprenditore per un appalto da oltre 4,5 milioni relativo all'affidamento della refezione scolastica.
La magistratura lo accusa di corruzione continuata e in concorso nonché di peculato.
È giunta così a un punto di svolta l'indagine della Procura della Repubblica di Torre Annunziata sull'amministrazione comunale sorrentina che aveva già portato al ritrovamento, lo scorso dicembre, di 15mila euro divisi in tre mazzette da 5mila euro nascoste in una confezione di panettone in casa dello stesso Coppola, denaro che il Tribunale del riesame aveva restituito all'indagato perché non ravvisava elementi di illiceità: eppure Coppola, nonostante fosse consapevole del fatto che su di lui pendesse un'indagine della magistratura, ha continuato imperterrito per altri cinque mesi a tenere una condotta illegale fino all'arresto.
Insieme a lui è stato arrestato nello stesso locale, con la stessa accusa, il suo collaboratore Francesco Di Maio, fondatore del settimanale sorrentino Agorà, che aveva 1.500 euro in contanti. Secondo i magistrati inquirenti quei soldi erano solo una parte della tangente pattuita con un imprenditore per un appalto, iniziato nel 2023 e in scadenza nel 2026, relativo all'affidamento della refezione scolastica per un importo di oltre 4,5 milioni: finora sarebbero stati versati 66 mila euro su un totale di 120 mila illecitamente pattuiti per l'assegnazione di tale appalto, ma non è tutto. Infatti lo stesso imprenditore avrebbe già dato a Coppola e al suo collaboratore Di Maio ulteriori 50 mila euro per l'aggiudicazione di un altro appalto a Sorrento, quello per l'ottimizzazione e il miglioramento dell'asilo nido comunale per il triennio 2022-2025. I magistrati, poi, stanno focalizzando la loro attenzione anche sugli appalti per la promozione del brand Sorrento, per la fornitura di panchine smart, per l'adeguamento tecnologico del teatro Tasso, per il percorso pedonale costiero, per la riqualificazione dell'area del complesso eliportuale, per il recupero dal degrado di un centro per anziani, per la realizzazione e la manutenzione di un nuovo impianto di illuminazione cittadino e per la riqualificazione dello stadio comunale.
Oltre al sindaco di Sorrento e al suo collaboratore sono finite nell'indagine - accusate a vario titolo di corruzione continuata e in concorso, peculato, riciclaggio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente – altre quattordici persone: esse sono il consigliere comunale di maggioranza Vincenzo Sorrentino, i dirigenti e funzionari comunali Donato Sarno, Graziano Maresca, Filippo Di Martino, Luigi Desiderio, Martina Malvone e Maria Grazia Caiazzo nonché gli imprenditori Daniele Amitrano, Mario Parlato, Aniello Vanacore, Luigi Todisco, Raffaele Guarino, Alessandro Di Domenico e Raffaele Guida.
Complessivamente la magistratura ha sequestrato a tutti gli indagati, durante le rispettive perquisizioni, numerosi documenti, smartphone, computer, tablet e denaro contante per oltre 285mila euro.
Il 23 maggio dinanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata si sono svolti gli interrogatori di convalida dei due arrestati, Coppola e Di Maio: il primo si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre il secondo ha deciso di collaborare con la Procura e ha spiegato i particolari dell’accaduto, rivelato nuovi dettagli, fornito nuovi spunti alle indagini.
Anche il dirigente comunale Donato Sarno e la funzionaria Maria Grazia Caiazzo hanno deciso di collaborare, presentandosi spontaneamente in Procura.
4 giugno 2025