Due antimperialisti italiani caduti in battaglia per l'Ucraina
Altri due combattenti antimperialisti italiani sono caduti in battaglia per difendere l'Ucraina dall'invasione del neonazista di Putin. Si tratta di Antonio Omar Dridi, 34 anni, di origini tunisine, nato a Palermo ma da anni residente all’estero, in Germania e in Austria, dove ha lavorato come cuoco; e Manuel Mameli, 25enne di Selargius, alle porte di Cagliari.
Di Dridi non si avevano notizie dal 27 marzo quando, secondo quanto riferito alla famiglia da un commilitone, il bunker dove si trovava era stato bombardato. Per la Farnesina era ufficialmente “disperso in azione” e ad oggi non è ancora giunta una conferma ufficiale del decesso da parte del ministero. Tuttavia, il 21 maggio sulla pagina Facebook dell’associazione Ong “Memorial – Volontari internazionali per l’Ucraina”, che raccoglie legionari ed ex-combattenti impegnati per Kiev, è apparsa la sua foto con un invito a ricordarlo: “Per favore, aiutateci a onorarlo in modo che non sia dimenticato. Il nostro amato fratello italiano Antonio Omar Dridi, che prestava servizio in Ucraina come volontario, è morto sul campo di battaglia”.
Mameli invece è stato ucciso il 18 maggio da un drone russo che ha colpito la sua unità di combattimento mentre era impegnata in un’operazione nei pressi di Pokrovsk (regione orientale di Donetsk).
I suoi commilitoni hanno riferito all’ambasciata italiana in Ucraina che il suo corpo non è stato ancora recuperato perché al momento si troverebbe in un’area inaccessibile sotto il controllo delle forze russe. Insieme a Manuel, secondo le poche informazioni filtrate, sarebbero stati feriti altri quattro legionari. Tra loro, potrebbe esserci un altro italiano.
Manuel, hanno riferito i suoi famigliari: “Non è un mercenario ma un ragazzo coraggioso, che ha scelto di difendere ciò in cui credeva... Siamo in contatto con il Consolato, purtroppo non possono verificare perché si trovava in territorio russo”.
Mameli era arruolato nella Legione Internazionale, il corpo militare composto da volontari stranieri regolarmente integrati nelle Forze Armate di Kiev, un'unità creata il 27 febbraio 2022 dal governo ucraino su espressa richiesta del presidente Zelensky.
“Manuel – ha scritto un suo amico sulla sua pagina Facebook - è andato in Ucraina per combattere in ciò che credeva. Facile sventolare bandiere dal divano”.
Sale così a cinque il numero degli italiani morti per difendere l'Ucraina dall’inizio della guerra.
Prima di Manuel e Antonio Omar, erano morti difendendo Kiev anche Benjamin Giorgio Galli, 27enne lombardo ucciso nel 2022 a Kharkiv; Massimiliano Galletti, paramedico volontario 59enne di San Benedetto del Tronto colpito da schegge mentre soccorreva feriti; e Angelo Costanza, 42enne di Favara scomparso lo scorso novembre.
Dall'inizio dell'aggressione imperialista russa sono oltre 20mila tra uomini e donne, provenienti da 52 nazioni diverse, i combattenti antimperialisti che si sono arruolati per difendere l'Ucraina.
Lo stesso ministero della Difesa russa, in un rapporto reso noto di recente dalla Tass, ritiene che sono circa un centinaio i combattenti antimperialisti italiani che si sono arruolati nell'esercito ucraino dall'inizio della guerra.
4 giugno 2025