Lo certifica l'Inail
Ogni anno più di 4mila studenti feriti per la scuola-lavoro
23 gli incidenti mortali a 8 anni dall'introduzione obbligatoria dell'alternanza scuola-lavoro di Renzi

Se da un lato il “decreto lavoro” e la contestuale “patente a punti” nei cantieri edili introdotta dal governo neofascista Meloni il 4 maggio 2023 per arginare l'ecatombe di lavoratori che quotidianamente perdono la vita nei luoghi di lavoro si è rivelata un clamoroso fallimento; dall'altro lato, la norma contenuta nello stesso decreto che ha introdotto l’assicurazione Inail per gli studenti che frequentano l'alternanza scuola-lavoro oggi rinominata “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” (PCTO), varata in seguito all'onda di indignazione suscitata dal mancato risarcimento economico ai familiari di Giuliano De Seta, lo studente appena diciottenne morto schiacciato il 16 settembre 2022 da una lastra di metallo nell’azienda Bc Service di Noventa di Piave (Venezia), ha permesso all'Inail di quantificare il fenomeno degli infortuni e dei morti sul lavoro che si sono verificati nel corso degli ultimi due anni nelle aziende o in itinere, durante il tragitto casa-lavoro, anche per quanto riguarda gli studenti impiegati nei PCTO.
I primi dati forniti dall'Inail nel report mensile sulle denunce di infortuni e malattie professionali a marzo 2025 sono a dir poco agghiaccianti: secondo l'Istituto nazionale per le assicurazioni e gli infortuni sul lavoro nel 2024 sono stati registrati oltre 4 mila infortuni che hanno coinvolto studentesse e studenti impegnati nei PCTO. Metà di questi, 2.058 infortuni si sono verificati in azienda durante lo svolgimento delle mansioni lavorative assegnate allo studente; l’altra metà, 2.058 infortuni si sono verificati in itinere, ossia durante il tragitto che gli studenti compiono per raggiungere l’impresa o comunque la sede delle attività dei PCTO.
Si tratta di dati abbastanza in linea con quelli del 2023, anno in cui l’inail aveva registrato 2.050 infortuni di studenti in occasione di stage lavoro e altri 1.930 sulla strada per raggiungere la sede del tirocinio. Mentre nei primi tre mesi del 2025, l’inail ha già ricevuto 600 denunce di infortuni di studenti “in occasione di lavoro” e altre 584 in itinere ed è stata registrata anche una morte avvenuta durante il tragitto casa-lavoro.
“Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di marzo 2025 sono state 25.797, in aumento dell’1,9% rispetto alle 25.322 del 2024 – si legge fra l'altro nel report - Da settembre 2023 è in vigore l’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, prevista dal decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 e confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025.
L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 18,1% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 43% interessa le studentesse (+2,1% l’incremento tra il 2024 e il 2025), il 57% gli studenti (+1,7%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi.
La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale, +3,4% sul 2024), seguita da Veneto (12%, +8,2%), Emilia Romagna (11%, -3,5%) e Piemonte (11%, +9,9%).
Il 96% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 4% gli studenti delle scuole non statali e private. Circa 600 gli infortuni denunciati dagli studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO).
Cinque le denunce di infortunio con esito mortale degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di marzo 2025, due nel 2024.
Per una riconciliazione con le tabelle mensili degli Open data pubblicate, si evidenzia che le denunce di infortunio, comprese quelle relative a studenti, pervenute complessivamente all’Inail nel periodo gennaio-marzo 2025 sono state 142.843, in calo dell’1,6% rispetto alle 145.130 del trimestre gennaio-marzo 2024. I casi mortali denunciati sono stati rispettivamente 210 contro 191 (+9,9%)”.
Nel complesso a partire dall'introduzione obbligatorio dell'alternanza scuola-lavoro prevista dalla riforma "Buona scuola" approvata nel 2017 durante il governo Renzi il bilancio è pesantissimo. Negli ultimi 8 anni, sommando gli incidenti mortali avvenuti in azienda e quelli in itinere, e tenendo presente che dal 2020 in poi, a causa del covid, vi è stata una contrazione di ragazzi nelle aziende, sono morti 23 studenti durante l'alternanza scuola-lavoro e si sono verificati 296.003 infortuni con decine di migliaia di ragazzi che sono rimasti gravemente feriti e/o menomati.
Una situazione drammatica che purtroppo è destinata ad aggravarsi dal momento che il governo neofascista Meloni su proposta del ministro fascioleghista dell'Istruzione e del “Merito” Giuseppe Valditara ha già previsto con il varo della controriforma degli istituti tecnici e professione e del cosiddetto modello “4+2” nel luglio del 2024 di aumentare da 200 a 400 le ore di PCTO. Mentre con una norma contenuta nel decreto Pnrr-Scuola si anticipa l’inizio dei PCTO estendendolo agli studenti del primo biennio degli istituti tecnici. Il testo del decreto prevede che “nel primo biennio, oltre alle attività orientative collegate al mondo del lavoro e delle professioni, è possibile realizzare, a partire dalla seconda classe, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento” coinvolgendo direttamente le imprese private nell’offerta formativa degli istituti e costringendo gli studenti di appena 15 anni ancora in età di obbligo formativo a frequentare i PCTO mandandoli letteralmente al macello.
I PCTO non “vanno riformati selezionando le aziende più virtuose sul fronte della sicurezza, aumentando le ore dei corsi sulla sicurezza che vengono svolti prima dell’avvio del percorso di alternanza da tutor scolastico e tutor aziendale sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e promuovendo una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro diffusa, partecipata e consapevole” come peraltro si evidenzia ne “La Carta di Lorenzo” il documento dedicato alla memoria di Lorenzo Parelli, studente al 4° anno dell’Istituto professionale “Bearzi” di Udine, morto nel 2022 in azienda durante il periodo di alternanza scuola lavoro e sottoscritto dalla famiglia di Lorenzo e dalla Regione Friuli insieme a scuole, imprese, sindacati e altre istituzioni, per sottolineare “l’impegno comune alla creazione di una rete di formazione e lavoro più sicura e alla promozione di una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro diffusa, partecipata e consapevole”.
I PCTO vanno decisamente aboliti perché non hanno nulla a che vedere con le “attività formative, educative e di apprendimento degli studenti”. Sono funzionali al disegno neofascista e piduista della scuola della seconda repubblica capitalista, neofascista, classista, aziendalista, meritocratica, punitiva e oscurantista perseguito dal governo della Mussolini in gonnella Meloni e dal ministro fascioleghista Valditara fin dal primo giorno del loro insediamento e teso a trasformare gli istituti tecnici e professionali in nuovi centri di addestramento al lavoro esattamente come avveniva ai tempi di Mussolini e Gentile; in una “filiera per l'addestramento degli studenti”, i cui termini e obbiettivi, tanto cari a Confindustria, sono mutuati direttamente e non a caso dal sistema di produzione aziendale capitalistica con lo scopo dichiarato di far “produrre” alla scuola pubblica italiana non più studenti istruiti e preparati culturalmente, stimolati a sviluppare lo spirito critico e l'autonomia di pensiero; ma studenti-robot, docili e mansueti, giovani “disciplinati e meritevoli” e soprattutto “addestrati” a svolgere una determinata mansione lavorativa e perciò destinati a diventare i nuovi schiavi salariati del sistema capitalista.
Auspichiamo perciò che la battaglia intrapresa dal movimento studentesco per l'abolizione dei PCTO si sviluppi in tutte le scuole di ogni ordine e grado dichiarando apertamente che essi non servono per “avvicinare gli studenti al mondo del lavoro” ma solo a fornire braccia fresche e mano d'opera gratis alle aziende e ai padroni che li sfruttano per competere sui mercati e incrementare i profitti.

4 giugno 2025