In Valdisieve quattordicimila Sì per un lavoro con più diritti
Pontassieve supera il quorum. Nessun contributo dai partiti e dalle liste della “sinistra” borghese

Dal corrispondente della Cellula “F. Engels” della Valdisieve
Nei 5 comuni della Valdisieve (Firenze) oltre quattordicimila elettori hanno votato Sì per un lavoro con più diritti, mentre per la riduzione dei tempi sulla cittadinanza, i favorevoli si sono fermati alla soglia di diecimila. Solo a Pontassieve si è raggiunto il quorum sia pure di poco ma ciò è significativo.
Passando in rassegna i quesiti, ad eccezione di quello sulla cittadinanza, appoggiato con consensi che vanno dal 64 al 70 per cento, gli altri sul lavoro raccolgono Sì intorno al 90%.
Nel nostro territorio la campagna referendaria è stata portata avanti esclusivamente dalla CGIL che ha costituito un comitato presso la Camera del lavoro di Pontassieve, da alcuni militanti dell'ANPI e dal PMLI, i cui compagni della Cellula “F. Engels”, hanno partecipato anche ad alcune attività del comitato. Non c'è stata traccia invece dei partiti di governo locale, sia di quelli guidati dal PD (ad eccezione di un dibattito pubblico a Rufina), sia di Rufina che Verrà, lista “civica” sedicente progressista ma che in questi mesi di campagna non ha aperto bocca né pubblicamente né sui social. Lo stesso può dirsi delle liste che dove presenti hanno convogliato residuati del PRC, SI e dei 5 Stelle, apparsi sui gruppi del comitato referendario, ma poi dall'attività impalpabile. Nessuna traccia dei sindacati di base e della UIL, che hanno completamente disertato la campagna.
Anche la CGIL a nostro avviso poteva fare di più e meglio; a parte la segreteria della Camera del Lavoro e qualche rappresentante sindacale come il compagno RSA dell'azienda vinicola Ruffino, oggi Constellation Brand, la campagna referendaria è stata portata avanti dallo SPI, mentre si è sostanzialmente deciso di lasciare il coordinamento dei dirigenti di base alle categorie. Anche in un'ottica di coinvolgimento pratico, di raccordo e di stimolo, sarebbe invece stato più opportuno che il Comitato referendario avesse direttamente coinvolto quantomeno tutte le RSA e le RSU della CGIL presenti sul territorio nelle attività locali e invece per i nostri due compagni rappresentanti sindacali in due categorie diverse, l'inserimento nel gruppo di lavoro territoriale è avvenuto solo dopo un pressing di diverse telefonate e un paio di contatti in presenza.
Cionondimeno, compagne e compagni facenti capo alla Cellula “F. Engels” della Valdisieve del PMLI non hanno lesinato l'impegno per far vincere i 5 Sì, e lo hanno fatto promuovendo numerose diffusioni sul territorio con i volantini e i manifesti del Partito, ma anche partecipando alle diffusioni e ai porta a porta del comitato referendario in un'ottica proficua di fronte unito con la CGIL e l'ANPI. A questi compagni e a queste compagne va il merito di aver discusso e spesso convinto in particolare chi si astiene alle elezioni politiche perché disgustato dai partiti borghesi, facendo loro capire la differenza sostanziale del referendum e degli specifici argomenti che tocca.
Ora, con la stessa coerenza politica, tutti gli sforzi saranno indirizzati per far comprendere alle masse popolari della Valdisieve che si sono recate alle urne, che l'alternativa al governo Meloni non è quella di affannarsi per dare un governo di “centro-sinistra” al regime capitalista neofascista imperante né quella di consolidare le sue istituzioni e il sistema elettorale parlamentare. L'unica via d'uscita dal capitalismo è l'abbattimento rivoluzionario del suo Stato che rappresenta la classe dominante borghese, e la sua sostituzione con il proletariato al potere e il suo Stato socialista.

18 giugno 2025