Avanzata dei nazizaristi russi in Ucraina con nuovi morti e distruzioni civili
Zelensky invoca nuove sanzioni e invita gli Stati Uniti a "cambiare tono" con la Russia
Rubio loda i nuovi rapporti tra Trump e Putin per “instaurare un dialogo costruttivo con la Federazione Russa al fine di garantire una pace duratura tra Russia e Ucraina”

Sei persone uccise e diversi feriti in seguito ai bombardamenti russi nella regione di Donetsk nella notte del 16 giugno. Il giorno prima un altro attacco russo ha colpito in maniera massiccia la regione di Poltava: la più grande raffineria di petrolio ucraina è andata in fiamme così come altre fabbriche. La città di Kremenchuk è stata raggiunta prima da alcuni droni, poi da un tiro incrociato di missili cruise Kalibr e da almeno due micidiali ipersonici Kinzhal. Questo antico centro produttivo, che ha 220 mila abitanti, da alcuni giorni è diventato un bersaglio frequente delle incursioni russe: è il cuore dell'industria ucraina, che prima dell'invasione generava il 7% del pil nazionale. Il raid è stato devastante: per ore il cielo notturno è stato illuminato a giorno dai roghi.
L’avanzata russa in Ucraina è un dato di fatto, l’esercito nazizarista è tornato alla carica su Zaporizhzhia e Dnipro. Le forze di Mosca aprono falle che gli ucraini faticano a contenere. Concentrano i droni e conquistano una superiorità in questo settore non prevedibile in questi termini fino allo scorso autunno.
Tuttavia il 14 giugno la Resistenza ucraina ha fermato l'avanzata russa nella regione nordorientale di Sumy, dove il Cremlino intendeva costituire una zona cuscinetto, e sta combattendo per riprendere il controllo delle zone occupate al confine. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensku, in una nota diffusa dall'ufficio di presidenza ucraino. Zelensky ha affermato che la Russia ha ammassato 53 mila truppe nella direzione di Sumy. "Stiamo riequilibrando la posizione. Si combatte lì e lungo il confine", ha aggiunto Zelensky, "dovete capire che il nemico è stato fermato lì e la profondità massima nella quale si svolgono i combattimenti è pari a 7 chilometri dal confine". "Nessuno è riuscito a fermare Putin – ha affermato il presidente ucraino -. Ma per fermare Putin, una cosa è essenziale: deve perdere denaro. Solo allora non sarà in grado di espandere il suo esercito e il settore militare. Ecco perché le sanzioni sono importanti: colpiscono il settore bancario, la flotta ombra e i prezzi del petrolio", ha aggiunto il leader ucraino.
Lo stesso Zelensky aveva invitato gli Stati Uniti a "cambiare tono" con la Russia, affermando che l'amministrazione di Donald Trump è stata "troppo conciliante" con Mosca e che dovrebbe invece inasprire le sanzioni. "Al momento, il tono del dialogo tra Stati Uniti e Russia sembra troppo conciliante. Siamo onesti: questo non fermerà Putin. Ciò che serve è un cambio di tono", ha implorato Zelensky su X.
Il 13 giugno il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha affermato che "L'Ucraina non è più interessata a proseguire i negoziati con la Federazione russa se non verrà concordato un cessate il fuoco. Abbiamo visto la totale inadeguatezza della delegazione russa, ci chiedono la resa", ha aggiunto su Telegram.
Il giorno prima, in occasione del Giorno della Russia, festività che ricorda la dichiarazione di sovranità del Paese nel 1990, inaccettabili sono apparse le dichiarazioni degli USA, che tramite il segretario di Stato, Marco Rubio, hanno diffuso un messaggio in cui esprimono "il desiderio degli Stati Uniti di instaurare un dialogo costruttivo con la Federazione Russa al fine di garantire una pace duratura tra Russia e Ucraina". "A nome del popolo americano, desidero congratularmi con il popolo russo per la Festa della Russia. Gli Stati Uniti rimangono impegnati a sostenere il popolo russo nel suo continuo impegno per costruire un futuro più luminoso. Cogliamo inoltre l'occasione per ribadire il desiderio degli Stati Uniti di instaurare un dialogo costruttivo con la Federazione Russa al fine di garantire una pace duratura tra Russia e Ucraina. È nostra speranza che la pace favorisca relazioni più reciprocamente vantaggiose tra i nostri Paesi", recita la dichiarazione diffusa dal dipartimento di Stato USA. "Questa è una notizia molto positiva. Dimostra ancora una volta che l'amministrazione in carica a Washington è completamente diversa dalla precedente amministrazione Biden": così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha commentato il messaggio di Rubio del 12 giugno. "Anche se ci sono ancora molteplici punti di disaccordo che inevitabilmente sono sempre esistiti e esisteranno fra i nostri Paesi, l'amministrazione favorisce il dialogo e la risoluzione dei problemi più complessi attraverso il dialogo. Questo coincide con il nostro approccio". Lo stesso ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha dichiarato di aver trovato "spiacevole" leggere le congratulazioni espresse da "certi Paesi" in occasione del Giorno della Russia, aggiungendo di "avere il diritto morale di esprimerlo" e dichiarando che "non si può premiare uno Stato aggressore".
Intanto il numero di morti e feriti tra i civili in Ucraina nei primi cinque mesi del 2025 è stato quasi del 50% superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Lo hanno denunciato gli esperti delle Nazioni Unite per i diritti umani che monitorano la situazione nel Paese. Solo ad aprile sono state 1.389 le vittime (221 morti, 1.168 feriti), il totale mensile più alto dall'inizio dell'anno, seguito da 1.019 vittime a maggio (183 morti, 836 feriti). "Quest'anno è stato devastante per i civili in Ucraina, con un numero significativamente più alto di morti e feriti rispetto allo stesso periodo del 2024", ha affermato Danielle Bell, capo della missione di monitoraggio istituita dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. "L'intensificazione degli attacchi a lungo raggio con missili e munizioni da trasporto, così come i frequenti attacchi con droni a corto raggio, lungo la linea del fronte, costituiscono una combinazione mortale per i civili", ha aggiunto. Gli esperti hanno inoltre rilevato un'intensificazione degli attacchi a lungo raggio questo mese che potrebbe eguagliare, o addirittura superare, aprile e maggio in termini di perdite umane.
Tornando sugli ultimi negoziati di Istanbul il presidente ucraino Zelensky il 10 giugno in un'intervista al notiziario ungherese Valasz Online ha rivelato che gli stessi negoziatori russi hanno detto direttamente alla delegazione ucraina che il loro cosiddetto "memorandum di pace" è un ultimatum che Kiev non può accettare. "Hanno persino detto alla nostra delegazione: 'Sappiamo che il nostro memorandum è un ultimatum e non lo accetterete'", ha detto Zelensky . "Quindi, la questione non è la qualità del formato Istanbul, ma cosa fare delle bugie dei russi". Zelensky ha affermato che l'obiettivo della Russia è quello di erodere il sostegno occidentale all'Ucraina e prolungare i negoziati, continuando nel contempo l'aggressione militare. Le dichiarazioni seguono il secondo round di colloqui di pace diretti a Istanbul il 2 giugno, durante il quale il Cremlino ha presentato il suo memorandum in cui sono elencate le condizioni per un cessate il fuoco. Secondo il presidente ucraino, la delegazione di Kiev a Istanbul aveva il mandato di negoziare questioni umanitarie come il cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri e la restituzione dei bambini rapiti, ma non la sovranità o l'integrità territoriale del Paese. Il cosiddetto "memorandum di pace" della Russia chiede che l'Ucraina riconosca l'annessione della Crimea, nonché degli oblast' di Kherson Donetsk, Zaporizhia e Luhansk, nessuno dei quali è sotto il pieno controllo di Mosca. Il Cremlino insiste anche sul completo ritiro militare dell'Ucraina da queste regioni. Zelensky ha ribadito il rifiuto dell'Ucraina di cedere qualsiasi territorio occupato. "Abbiamo anche ripetuto che se riceveremo adeguate garanzie di sicurezza che impediscano a Putin di continuare la guerra, allora avremo il tempo di decidere sulle questioni territoriali. Con mezzi diplomatici, non con le armi", ha affermato.

18 giugno 2025