Grande successo della lotta promossa dal Sudd Cobas nel distretto industriale pratese
Quattro giorni di sciopero contro lo sfruttamento e il lavoro nero
Picchetti davanti ai cancelli delle fabbriche e dei capannoni dormitorio
Firmati 24 accordi di regolarizzazione in poche ore

Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
L'ondata di quattro giorni di scioperi denominata “Strike Days” lanciata il 30 maggio dal sindacato Sudd Cobas Prato Firenze in tutto il distretto tessile-abbigliamento pratese e in altri siti produttivi della provincia nell'ambito della campagna contro lo sfruttamento e il lavoro nero “Primavera8x5” che nelle settimane scorse aveva già portato al raggiungimento di quindici accordi sindacali in altrettante aziende, si è chiusa il 2 giugno ed è stata coronata da un grande successo.
Davanti ai cancelli delle fabbriche e nei pressi dei capannoni dormitorio dove migliaia di operai in gran parte immigrati vengono sfruttati come bestie per 12 ore al giorno, costretti a lavorare sette giorni su sette in cambio di salari da fame, senza diritti e tutele sindacali, i lavoratori in sciopero supportati da tanti altri operai di fabbriche già sindacalizzate e solidali hanno organizzato decine di picchetti e allestito altrettanti presidi di lotta permanenti animati da passeggiate rumorose tra i capannoni, volantinaggi e comizi in diverse lingue rivolti ai connazionali delle fabbriche non ancora sindacalizzate invitandoli a unirsi alla lotta.
Il bilancio è andato oltre le previsioni con ventotto fabbriche in sciopero e ventiquattro accordi firmati nel giro di pochi giorni.
In un post pubblicato il 3 giugno sui social i sindacalisti del Sudd Cobas fra l'altro sottolineano che: “La Primavera8x5, da 'staffetta' che tra aprile e maggio aveva già portato a scioperi e accordi 8x5 in 15 fabbriche dello sfruttamento, si è fatta 'valanga'. Prima con gli StrikeDays e poi con il Macroblocco Day”. Mentre il 2 giugno “all'International Fashion Center in via dei Fossi 14 al Macrolotto 1 la valanga si è fatta rivolta: i lavoratori di cinque aziende di uno stesso condominio industriale sono entrati uno dopo l'altro in sciopero esortati dai comizi sindacali fatti dai megafoni in lingua Urdu e Punjabi. I gazebi dei picchetti in sequenza tra loro a poche decine di metri l’uno dall'altro sono l'immagine che meglio racconta quello che sta accadendo in questi giorni. Chi vince sostiene chi non ha ancora vinto: così si alimenta la valanga. E i padroni, quasi tutti, sono costretti a cedere in poco tempo. Su chi non cede, la pressione aumenta ogni giorno”.
A dare man forte alla protesta sono giunti dalla Versilia anche i familiari delle vittime della strage di Viareggio e alcuni giovani sindacalisti svizzeri a conferma che gli "Strike Days", com'era accaduto già in ottobre, hanno ormai valicato anche i confini dell'ambito provinciale.

18 giugno 2025