Tenuto in un poligono di tiro
Corso paramilitare in una scuola di Noventa
Finanziato con i fondi del Pnrr
A Magenta gli insegnanti si oppongono alle “lezioni” dei bersaglieri nelle scuole
Invece di promuovere il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e insegnare i valori della solidarietà, della cooperazione e della convivenza pacifica fra i popoli, la scuola della seconda repubblica capitalista neofascista di Mussolini in gonnella Meloni e del ministro fascioleghista dell'Istruzione e del “Merito” Giuseppe Valditara, promuove il riarmo bellico e educa le nuove generazioni all'arte della guerra imperialista.
Il disegno di progressiva fascistizzazione della scuola pubblica e la contestuale promozione di corsi e pratiche militari fra gli studenti medi e universitari ha preso il via circa un decennio fa con il governo Berlusconi IV e la ministra Mariastella Gelmini alla guida dell'allora ministero dell'Istruzione Università e Ricerca. Di quell'Esecutivo facevano parte anche l'attuale premier Giorgia Meloni, eletta nelle file del PDL, che era alla guida del ministero della Gioventù e già allora proponeva il “Campo Giovani fra le Forze Armate” e l'attuale presidente del Senato Ignazio La Russa anche lui eletto nel PDL che da ministro della Difesa proponeva le “vacanze fra gli alpini” agli studenti di ogni ordine e grado.
Con l'insediamento del governo neofascista Meloni e la progressiva fascistizzazione di tutto l'apparato istituzionale borghese, adesso anche la scuola e le Università, che per quasi un decennio si sono limitate a organizzare visite guidate alle caserme, giornate dell’esercito, incontri con soldati e ufficiali dell'Esercito e della Polizia di Stato, rischiano di essere trasformate in vere e proprie caserme di addestramento militare. A fare da apripista è l'Istituto di Istruzione Superiore “Umberto Masotto” di Noventa (Vicenza) che ha stanziato quasi 16 mila euro, sottratti dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e destinati a contrastare “la dispersione scolastica” e “ridurre i divari territoriali”, per organizzare un corso paramilitare in un poligono di tiro.
Il progetto, rivolto a tutti gli studenti dell'Istituto, si chiama “Masotto Skill-up 2” ed è stato approvato dal Collegio dei docenti il 13 maggio, autorizzato dal Consiglio d’Istituto il 24 e finanziato con i fondi del PNRR, missione 4 “Istruzione e ricerca”.
La dirigente scolastica, Maria Paola De Angelis, ha firmato la determina di affidamento diretto del corso il 30 aprile 2025 a favore di una società privata che si chiama “Alpha 22 Training Center” accreditata come centro formativo e “scuola di tiro” con sede ad Albettone, provincia di Vicenza, a pochi chilometri da Noventa Vicentina.
Tra l'altro va sottolineato che si tratta di un affidamento sotto soglia, previsto dal nuovo Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023), che a detta della dirigente sarebbe giustificato dalla “effettiva assenza di alternative sul territorio” e dalla necessità di operare in una “struttura adeguatamente specializzata e ubicata territorialmente in un’area limitrofa all’istituto tale da rendere compatibile lo spostamento degli alunni con gli orari dei trasporti pubblici”.
Il corso fra l'altro prevede per tutti gli studenti che vi partecipano il ritiro dei telefoni, l’immersione in un “ambiente outdoor” e l’interazione con istruttori esperti di sopravvivenza militare. Un addestramento marziale a tutto tondo per ragazzi delle superiori.
Non a caso, la struttura in cui gli studenti svolgeranno il corso è gestita da Luca Munaretto, un “sergente incursore paracadutista in congedo” come lui stesso si definisce.
Tra le immagini promozionali della struttura compaiono in bella mostra carabine, mimetiche e loghi di armi automatiche. Il corso di punta, pubblicizzato con riprese di escursioni, arrampicate e pratiche di sopravvivenza, si chiama “Military Survival”, è rivolto ai “civili” e si ispira a “tecniche e scenari delle forze speciali”.
Secondo quanto riportato nel sito di“Alpha 22 Training Center”, l’obiettivo del corso è quello di stimolare il lavoro di squadra con esercizi derivati dalle pratiche militari. Si parla di “contesto semi-permissivo” e si allude a modelli operativi delle forze speciali. Nello stesso spazio si offrono anche corsi per possessori di porto d’armi, lezioni di tiro con armi corte e lunghe, addestramenti individuali.
Il caso è stato denunciato nei giorni scorsi dall'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, che da due anni raccoglie e denuncia la crescente propaganda bellica sotto forma di incontri e attività scolastiche ed extrascolastiche che coinvolge gli studenti, gli istituti e le Università italiane
“Per noi – ha dichiarato sbigottito il responsabile dell'Osservatorio Michele Lucivero - è un upgrade rispetto alle pratiche che denunciamo quotidianamente. In due anni di pubblicazioni e denunce, non ci era mai capitato di vedere nulla del genere: 15.868 euro assegnati a una società paramilitare per dei corsi che i ragazzi dovrebbero frequentare all’interno di un poligono di tiro. Il tutto ignorando qualsiasi procedura di assegnazione trasparente”.
Sulla questione è intervenuta anche la Flc-Cgil di Vicenza per ribadire che: “Siamo fortemente contrari a questo genere di attività conducibili alla cultura bellica, abbiamo appena adottato un ordine del giorno perché le scuole promuovano i valori della pace. Siamo attenti agli sviluppi di questa storia”.
La verità è che Meloni e Valditara puntano alla completa restaurazione della scuola dei balilla e della propaganda neofascista del Minculpop ricalcando il motto mussoliniano "libro e moschetto fascista perfetto".
Auspichiamo che il resto delle scuole e delle Università italiane condannino fermamente il dilagare dell'indottrinamento neofascista, militarista, bellicista e guerrafondaio imposto tra i banchi di scuola e prendano invece esempio dal corpo docente e dal personale scolastico del liceo scientifico “Donato Bramante” di Magenta (Milano) che a partire dal 20 maggio maggio hanno effettuato una raccolta firme e inviato una lettera di protesta al ministro Valditara per esprimere il proprio dissenso al protocollo d'intesa fra il ministero e l'associazione nazionale Bersaglieri finalizzato alla “promozione della conoscenza dei valori e degli ideali della storia patria, dei simboli ed elementi identificativi della Repubblica, il rispetto per lo Stato e per i Caduti e l’amor di Patria” dichiarando apertamente e coraggiosamente di “opporsi alla presenza dei Bersaglieri a scuola perché i valori espressi nello statuto dei Bersaglieri, tra cui 'l'obbedienza assoluta' e 'l'amor di Patria' non sono in linea con quelli della scuola democratica”.
Auspichiamo altresì che tutto il movimento studentesco prenda esempio dalle grandi lotte del Sessantotto e del Settentasette e scenda compatto e unito nelle piazze di tutta Italia al fianco degli insegnanti, delle lavoratrici e dei lavoratori in lotta per buttare giù il prima possibile il governo neofascista Meloni e il regime capitalista.
18 giugno 2025