Per lo sciopero generale contro il riarmo dell'Ue
Partecipato presidio sindacale USB a Catania
Ampio volantinaggio del PMLI e intervento di Schembri
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
A Catania il 20 giugno, in Via Etnea entrata villa Bellini, si è svolto un partecipato presidio di lavoratrici e lavoratori, pensionati, giovani e meno giovani con tanti che hanno condiviso lo sciopero generale indetto dal sindacato USB, con iniziative da Torino a Napoli, a Firenze e Roma, città dov’è presente l'azienda Leonardo, produttrice d'armi. Uno sciopero generale contro il riarmo dell'UE con 800 miliardi di euro sottratti alle politiche sociali sanità pubblica, scuole, alla costruzione di edifici popolari, ai senza casa e altre esigenze e necessità popolari, e sulla questione della produzione d'armi da parte dell'Italia e la vendita di armi allo Stato terrorista di Israele, divenendo di fatto complice del genocidio del popolo palestinese. Per protestare anche contro le guerre imperialiste come l'aggressione all'Iran, col ruolo degli Usa del neofascista Trump.
In questa ottica lo sciopero generale con l'appello denuncia "fermiamo la Leonardo S.P.A. Azienda che fa profitti sulle guerre" il sindacato USB ha organizzato presidi davanti alle fabbriche e uffici della Leonardo.
La giornata di lotta si è conclusa con una folta delegazione di attivisti di varie organizzazioni oltre ai promotori del sindacato USB in presidio davanti ai cancelli della Leonardo nella zona industriale di Catania; i manifestanti hanno esposto uno striscione "Contro guerra e riarmo e genocidio disarmiamoli! Abbassate le armi alzate i salari". Un altro cartellone rivendicava: "vogliamo lavoro e stato sociale, non armi e stato militare". Gli interventi al megafono hanno accusato la multinazionale Leonardo di produrre armi, aerei, droni, che vengono immediatamente utilizzati in teatri di guerra.
Il PMLI, con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania, ha partecipato al presidio unendosi a tutte le realtà presenti con spirito unitario. I compagni portavano la rossa bandiera del PMLI e il manifesto "Unisciti al PMLI se vuoi combattere e abbattere il regime capitalista neofascista di Meloni, basta con Mussolini in gonnella. Antifascisti scendiamo in piazza". E l'altro manifesto "Viva la resistenza palestinese”. Distribuiti i volantini sul risultato dei referendum, quello sul "48° anniversario della fondazione del PMLI" e il comunicato “Meloni rompi con Israele genocida!". I volantini sono stati accettati con interesse.
Il compagno Sesto Schembri, della Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI, ha preso la parola su argomenti di attualità come la situazione di crisi globale del capitale imperialista e il rischio di una guerra mondiale. Ha sostenuto che fin quando ci sarà il capitalismo imperialista non potrà esserci pace né disarmo, per sua natura il capitalismo è competitivo, dalla guerra economica passano a quella militare, infatti tutti i Paesi sono armati e la chiamano "esercito di difesa", mentre l'alternativa sta nel socialismo, che il proletariato deve conquistare.
25 giugno 2025