30 mila manifestanti al Gay Pride a Prato
Contro le discriminazioni e i diritti di LGBTQIA+*
Proficua partecipazione del PMLI che ha diffuso il volantino con la nostra parola d'ordine a sostegno della manifestazione e, sul retro, il comunicato del Partito sull'aggressione d'Israele all'Iran
“Rilanciare i valori della laicità, dell’antifascismo, dell’antisessismo, dell’antirazzismo e dell’anticlassismo e le lotta al patriarcato e per la giustizia sociale”
Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
Dopo Firenze, Arezzo, Siena, Pisa, Livorno e Lucca, il 21 giugno per la prima volta la città di Prato ha ospitato la parata del Pride Toscana suscitando una clamorosa partecipazione e un grande successo fra la popolazione.
Oltre 30 mila manifestanti, secondo gli organizzatori, sono sfilati in parata per circa tre ore da Piazza del Mercato Nuovo in Viale Galilei a Piazza Santa Maria Delle Carceri. Tanti manifestanti si sono uniti al corteo lungo il tragitto: da Piazza Ciardi a Piazza Duomo, da Piazza Mercatale a Piazza San Marco e Viale Piave.
In testa corteo lo striscione con la parola d'ordine: “Abbattiamo i muri. Tessiamo futuri” ostentato dagli attivisti dell'associazione AGEDO che insieme ad altre associazioni, fra cui Arci Gay, Associazione Consultorio Transgenere (Torre del Lago), Collettivo Asessuale Carrodibuoi, Coming Out (Valdinievole, Zona del Cuoio e Piana di Lucca), Famiglie Arcobaleno (Toscana), IREOS Comunit‡ Queer Autogestita (Firenze), Pinkriot Arcigay Pisa, Polis Aperta, Rete Genitori Rainbow, Trecento60 (Massa-Carrara) fa parte del Comitato promotore della parata a cui ha aderito anche il PMLI (Toscana).
Una parola d'ordine che “esprime la nostra rabbia e il nostro dissenso nei confronti di un Governo che sta erodendo diritti fondamentali faticosamente conquistati e limitando le libertà individuali e collettive, prima fra tutte quella a manifestare... In questo periodo storico e in un contesto politico segnato da una vera e propria crociata ideologica contro le persone trans* e non binarie e le famiglie omogenitoriali che non accenna a fermarsi persino davanti alla sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto il diritto di entrambe le madri lesbiche di Lucca alla piena genitorialità, mobilitarsi è ancora necessario. Come lo è, definirsi antifascistз nei discorsi, nelle pratiche, nelle alleanze. Perché essere antifascistə oggi significa stare dalla parte di chi resiste” ha dichiarato Lalique Chouette, portavoce politica al termine della parata.
Una parata, come si legge nel documento politico pubblicato sul sito toscanapride.eu, per rilanciare i valori della laicità, dell’antifascismo, dell’antisessismo, dell’antirazzismo, del pacifismo, dell’anticlassismo, della giustizia sociale e la lotta transfemminista e intersezionale al patriarcato e all’odio.
Alla parata hanno preso parte oltre dieci carri, fra cui “La carradissidente” allestito dal Comitato 25 Aprile Prato e Nonunadimeno Prato preceduto dallo striscione: “Contro autoritarismo, guerre e repressione” e quello delle famiglie arcobaleno associazione genitori omosessuali e dell'Arci Gay nazionale, di Firenze e di Siena, e poi tantissime bandiere della pace, cartelli e striscioni con frasi e parole d'ordine che rilanciavano le otto tematiche del documento politico: affettività e famiglie, contrasto alle discriminazioni, educazione alle differenze, salute, prevenzione e benessere, autodeterminazione, lavoro, diritti umani e diritti queer nel mondo, territori, ambiente e sostenibilità. Ma anche tanti cartelli e striscioni contro il riarmo, la guerra, il genocidio del popolo palestinese e il governo Meloni fra cui “Palestina libera”; “Meloni parla di famiglia ma ignora la mia” e magliette con scritte ironiche tipo “Detesto meloni, mi piace la banana”, “Meglio maiale che Meloni”, “Ama chi vuoi, tranne i fascisti”.
Al corteo ha preso parte una Delegazione di compagni del PMLI della Toscana che hanno diffuso il volantino ad hoc con la nostra parola d'ordine a sostegno della manifestazione e, sul retro, il comunicato del Partito sull'aggressione d'Israele all'Iran, molto apprezzato e richiesto dai manifestanti che in diverse occasioni hanno salutato a pugno chiuso i compagni diffusori. Un cinquantenne in particolare, riferendosi alla maglietta con il simbolo del nostro Partito ha esclamato: "quando vedo questi simboli mi sento felice".
25 giugno 2025