Il vertice dell'Aia rinsalda l'alleanza imperialista della Nato in previsione di una possibile guerra mondiale
Trump impone all'Europa il 5% del Pil per il riarmo
Meloni: “Un vertice importante. La cosa più importante è la compattezza dell'alleanza e la volontà dell'alleanza di rafforzarsi”
Riaffermato il sostegno all'Ucraina. Rutte: “È un vertice di trasformazione”
 
L'Aia, in Olanda, è stata sede il 24 e 25 giugno del Consiglio Atlantico della NATO nel formato maggiore, quello dei 32 leader. I lavori sono iniziati con l'intervento del segretario generale, Mark Rutte, al suo fianco significativamente, il presidente americano Donald Trump. Il dittatore fascio imperialista esce nuovamente vincitore da un consesso internazionale, imponendo all’Europa in questa occasione il 5% del Pil per il riarmo, atto a rinsaldare l’alleanza militare dell’imperialismo occidentale in previsione di una possibile guerra mondiale.
"Gli alleati si impegnano a investire il 5% del Pil annuo nelle esigenze fondamentali di difesa e nelle spese relative alla difesa e alla sicurezza entro il 2035, al fine di garantire gli obblighi individuali e collettivi, in conformità con l'articolo 3 del Trattato di Washington", si legge nella Dichiarazione finale approvata dal summit, e stanzieranno “almeno il 3,5% del Pil annuo, in base alla definizione concordata di spesa per la difesa della NATO, entro il 2035, per finanziare i requisiti fondamentali della difesa e per soddisfare gli obiettivi di capacità della NATO". L'1,5% andrà invece al più generale comparto della sicurezza. "Gli alleati accettano di presentare piani annuali che mostrino un percorso credibile e incrementale per raggiungere questo obiettivo", recita il testo, che prevede una revisione dei piani nel 2029.
I soldi dunque vengono trovati dall’imperialismo occidentale per la guerra mondiale per il dominio assoluto del globo, a scapito e sulle spalle delle masse popolari a cui verrà negato sempre più l’accesso alla sanità, casa, scuola e servizi pubblici in generale. “Noi, i capi di Stato e di governo dell’Alleanza del Nord Atlantico, - recita non per niente all’inizio la Dichiarazione finale - ci siamo riuniti all’Aia per riaffermare il nostro impegno nei confronti della NATO, l’Alleanza più forte della storia e il legame transatlantico. Riaffermiamo il nostro impegno corazzato per la difesa collettiva come sancito dall’articolo 5 del Trattato di Washington – che un attacco a uno è un attacco a tutti. Rimaniamo uniti e saldi nella nostra determinazione a proteggere il nostro miliardo di cittadini, difendere l’Alleanza e salvaguardare la nostra libertà e la nostra democrazia”.
"L'impegno dell'aumento della spesa militare si chiamerà la dichiarazione de L'Aia, è una vittoria monumentale per gli USA, perché portavamo un peso ingiusto, ma è anche una vittoria per l'Europa e la civiltà occidentale" ha affermato Trump al termine del vertice. "Non so se è merito mio ma penso che sia merito mio". Tirando una stilettata alla Spagna, unica contraria al 5% del Pil per il riarmo: "È terribile quello che ha fatto la Spagna, si rifiuta di pagare la sua quota, faremo pagare a Madrid il doppio dell'accordo sui dazi". A incensarlo ci ha pensato lo stesso Rutte che, prima del vertice incontrando insieme a Trump i giornalisti, ha detto del dittatore fascista di Washington che “questo presidente quando si tratta è uomo di pace, ma se necessario è disposto a usare la forza, l’enorme forza dell’esercito americano. Quindi penso che il segnale al resto del mondo, al di là dell’Iran, sia estremamente importante”.
Quello che si è tenuto all'Aia è "un summit storico per la NATO, in cui tutti insieme abbiamo deciso di alzare nei prossimi anni la quota destinata alla difesa al 5%. E questo è un segnale di forza di fronte a tutti i nostri possibili avversari. E un segnale di determinazione", ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando alla stampa a margine del vertice e annunciando l’acquisto dalla Norvegia di una batteria di missili da crociera, dopo che il ministro della Difesa di Berlino Pistorius aveva annunciato l’arruolamento di nuovi 10mila soldati. "Dobbiamo prendere con serietà il revisionismo russo. E dobbiamo essere in grado di difenderci per non doverci difendere", ha aggiunto. Per la premier Meloni quello della NATO è stato "un vertice importante per gli impegni che vengono assunti, impegni significativi e sostenibili", spiegando che quelle approvate sono "spese necessarie per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza". “Penso che la cosa più importante sia la compattezza dell’Alleanza e la volontà di quell’Alleanza di rafforzarsi, che nel contesto nel quale ci troviamo è un elemento molto importante”. Dopodiché, - ha continuato Meloni in conferenza stampa post vertice ricordando gli interessi dell’imperialismo italiano - “noi abbiamo ovviamente portato al Vertice alcune questioni che sono molto importanti per l’Italia, particolarmente l’attenzione sul fianco sud dell’Alleanza dove io ho cercato di spiegare ai colleghi anche quali sono le minacce: vediamo una Russia che oggi si proietta sempre di più nel Mediterraneo dopo aver perso la sua proiezione navale che era data dalla sua influenza in Siria e ci sono molte minacce ibride, molti attori ostili che lavorano sul fianco sud dell’Alleanza”.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha usato il bastone e la carota parlando della politica di Trump, affermando che è una “aberrazione” chiedere più spesa per la difesa europea mentre intensifica una disputa commerciale all’interno della NATO”. Per Macron tuttavia la Russia “rimane la principale minaccia dell’alleanza”, mentre ha inneggiato alla dichiarazione finale dei 32membri della NATO che “si impegnano a una maggiore spesa per la difesa entro il 2035 come prova che l’Europa sta rafforzando il suo ruolo all’interno dell’alleanza”.
Il ministro dell’Economia spagnolo Carlos Cuerpo ha dichiarato che il suo paese non si aspetta alcuna ricaduta dopo aver rifiutato l’obiettivo di spesa per la difesa del 5% che i paesi membri della NATO hanno raggiunto all’Aia. “La Spagna sarà un alleato responsabile”, ha detto Cuerpo a Bloomberg TV, sottolineando che il paese soddisferà tutti i suoi impegni di capacità militari nei confronti della NATO spendendo intanto il 2,1% del Pil.
Il segretario generale della NATO Mark Rutte al vertice de l’Aja e al correlato “Summit Defence Forum della NATO” ha parlato di un momento di “trasformazione” per l’alleanza dell’imperialismo occidentale. “Ci incontriamo in un momento pericoloso per il nostro miliardo di cittadini. La guerra della Russia contro l’Ucraina infuria. Un gruppo assertivo di avversari cerca di dividerci e sfidarci. C’è una guerra in Medio Oriente. Il terrorismo rappresenta una minaccia persistente. E le nuove tecnologie offrono opportunità ma anche molte gravi sfide alla sicurezza. Di fronte a questo, siamo uniti, uniti nella NATO. La più potente Alleanza difensiva della storia del mondo. La storia ha dimostrato che il Nord America e l’Europa che lavorano insieme è una combinazione vincente. I nostri avversari lo sanno. Il nostro impegno duraturo per l’articolo 5 – che un attacco a uno, è un attacco a tutti – invia un messaggio potente. In questo incontro prenderemo decisioni storiche e trasformative. Rendere il nostro popolo più sicuro attraverso una NATO più forte, più giusta e più letale. Per rendere la NATO più forte, abbiamo un piano concreto per tutti gli alleati per spendere il 5% del PIL per la difesa. Andrà verso la difesa di base, nonché gli investimenti relativi alla difesa e alla sicurezza. Questa decisione è profondamente radicata nella nostra missione principale ed è necessaria per soddisfare i nostri piani e la nostra prontezza”. Ed ancora: “Oggi, il vantaggio militare della NATO è stato sfidato in modo aggressivo. Con una Russia in rapida crescita. Sostenuta dalla tecnologia cinese. Armata di armi iraniane e nordcoreane. Dobbiamo unirci, innovare e realizzare… In tutta l’Alleanza, abbiamo aperto centinaia di nuove linee di produzione e ampliato quelle esistenti. Ora siamo sulla buona strada per produrre più navi, aerei e munizioni di quanto abbiamo fatto in decenni. E la NATO sta usando il suo potere unico per guidare la domanda. Aumentare la cooperazione e migliorare l’innovazione. Poco fa, abbiamo riunito gli Alleati per firmare un altro set di importanti progetti multinazionali. Ciò include la creazione di gamme di innovazione della NATO, per integrare meglio la tecnologia nelle nostre forze armate… Dobbiamo spendere di più per prevenire la guerra. Dobbiamo vincere questa nuova guerra di produzione. Ecco di cosa si tratta questo Vertice”.
Il vertice de l’Aia ha riaffermato il sostegno all’Ucraina: "Gli alleati ribadiscono il loro impegno sovrano a fornire sostegno all'Ucraina". Dalla dichiarazione finale, tuttavia, come ampiamente previsto, è escluso ogni menzione ad un futuro ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza, al contrario di quanto accadde a Washington l'anno scorso, dove si stabilì il principio del "percorso irreversibile". Non figurano nemmeno riferimenti agli impegni finanziari per l'Ucraina - l'anno scorso c'erano i 40 miliardi all'anno - che, appunto, ora diventa "un impegno sovrano". E non prevede una netta definizione dell'invasione russa in Ucraina come "guerra di aggressione". Evidente la mano dell’imperialismo americano e di Trump in prima persona che dalla sua rielezione non ha fatto altro che coprire e riaccreditare il nuovo zar del Cremlino e criminale di guerra Putin.
Significativa altresì la firma della Dichiarazione tra il Segretario Generale della NATO e i quattro partner indo-pacifici, Australia, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda, basata “su interessi strategici condivisi e valori comuni, e sul riconoscimento che la sicurezza dell’Euro-Atlantico e dell’Indo-Pacifico è interconnessa”.

2 luglio 2025