Dopo 41 anni di prigione
Liberato Abdallah!
Il combattente comunista libanese costretto a lasciare la Francia e non farvi ritorno
Vittoria della lotta dei suoi sostenitori di tutto il mondo tra cui il PMLI
Il 17 luglio la Corte d’appello di Parigi ha sentenziato la scarcerazione di Georges Ibrahim Abdallah, 74 anni, da 41 recluso nel penitenziario di Lannemezan nei Pirenei, al confine con la Spagna. Il militante comunista libanese, fautore della Resistenza palestinese contro l’aggressore sionista israeliano, come scritto nella sentenza “è posto sotto il regime della libertà condizionale a partire dal 25 luglio, a condizione che lasci il territorio nazionale e non torni più”. “È una vittoria politica contro gli Stati Uniti, che hanno chiesto al tribunale di non concedere la libertà al mio cliente, come del resto hanno fatto tutti i presidenti della Repubblica francese, da Jacques Chirac a Emmanuel Macron. Ma la giustizia va oltre la politica, e quindi questa è anche una vittoria per la giustizia francese”, ha commentato l’avvocato di Abdallah, Jean-Louis Chalanset, dopo l’udienza. “Se gli israeliani lo assassineranno a Beirut, come è possibile che accada – ha aggiunto -, almeno morirà libero, da resistente, come lo considera il popolo libanese”.
Abdallah era stato condannato all’ergastolo dal Tribunale dell’antiterrorismo francese nel 1987 per “complicità” nell’uccisione del 1982 a Parigi di due diplomatici, un americano, il tenente colonnello Charles R. Ray e il consigliere dell’ambasciata israeliana Yacov Barsimantov. La Fazione armata rivoluzionaria libanese (FARL), un gruppo armato di ispirazione marxista cofondato da Adballah nel 1981 che si opponeva all’occupazione israeliana del Libano, aveva rivendicato l’azione. Seppur la giustizia francese avesse da tempo decretato l’insussistenza dei motivi per detenerlo in prigione, gli USA si erano costituiti parte civile, sostenendo che Abdallah “non si è mai pentito”. Se venisse rilasciato, avevano avvertito gli americani in una missiva ai giudici, “sarà libero di riprendere i suoi progetti violenti” e “i diplomatici e i funzionari consolari americani saranno esposti a maggiori pericoli”. Il ritorno di Abdallah in Libano, aggiungevano gli yankee, inoltre “sarebbe un elemento di ulteriore destabilizzazione in una regione già instabile”.
La liberazione di Georges Abdallah è un successo anche della Campagna unitaria internazionale per la sua scarcerazione a cui ha aderito dall’inizio anche il PMLI, insieme a partiti, associazioni e organizzazioni di svariati paesi europei e non.
Il compagno Abdallah il 14 giugno scorso aveva inviato un forte messaggio ai manifestanti di Parigi per la Palestina e a tutti coloro che stavano partecipando alla campagna per la sua scarcerazione, che così si concludeva: “Che possano fiorire mille iniziative di solidarietà a favore della Palestina e della sua eroica Resistenza! Solidarietà, tutta la solidarietà ai combattenti della resistenza nelle carceri sioniste e nelle celle di isolamento in Marocco, Turchia, Grecia, Filippine e altrove nel mondo! Solidarietà, tutta la solidarietà con i proletari in lotta! Onore ai Martiri e alle masse popolari in lotta! Abbasso l'imperialismo, i suoi guardiani sionisti e gli altri reazionari arabi! Il capitalismo non è altro che barbarie, onore a tutti coloro che si oppongono ad esso nella diversità delle loro espressioni! Insieme, compagni, e solo insieme vinceremo! A tutti voi, compagni e amici, il mio saluto comunista”.
23 luglio 2025