Marche: Per tre giorni consecutivi in migliaia sono scesi in piazza. “Il popolo e solo il popolo è la forza motrice che crea la storia” (Mao) e quanto sta avvenendo lo dimostra
di Francesco - Fano (Pesaro Urbino)
I marchigiani confermano la profonda vicinanza al popolo palestinese colpito dal genocidio per mano della destra messianica e sionista guidata da Netanyahu.
Dopo le numerose iniziative tenute negli ultimi mesi e la grande manifestazione regionale del 26 settembre, culminata con il blocco totale del porto di Ancona, la mobilitazione è continuata senza sosta anche nei giorni successivi.
Il 1° ottobre
infatti, appena giunta la notizia del blitz dell’esercito israeliano contro la Global Sumud Flotilla, si sono creati numerosi presidi e manifestazioni di solidarietà in diverse città da nord a sud della regione. A Pesaro un gruppo si è riunito davanti alla Prefettura in Piazza del Popolo, a Fano attivisti del “Coordinamento per la pace e il disarmo” hanno occupato i giardini pubblici del Pincio, ad Ancona cortei spontanei sono partiti per le vie del centro storico.
Situazioni analoghe si sono verificate anche a Macerata, Fermo, San Benedetto e Civitanova Marche. Nel pomeriggio del 2 ottobre
ad Ancona un presidio molto partecipato ha visto diverse associazioni come ANPI, ARCI, Emergency e partiti della sinistra radicale, scandire slogan contro Netanyahu e le sue politiche criminali di genocidio contro il popolo palestinese. In serata operatrici e operatori sanitari hanno tenuto presidi simbolici davanti agli ospedali di Fano, Pesaro, Urbino, Cagli, Ancona, Macerata, Fermo, Fabriano e tanti altri, per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare 1.677 tra medici e infermieri uccisi dal 7 ottobre 2023 ad oggi.
Grandi adesioni si sono registrate allo sciopero generale proclamato dalla CGIL per la giornata del 3 ottobre
, con presidi nel corso della mattinata a Macerata, Pesaro e San Benedetto e manifestazioni a Fermo e Ascoli. L’attivismo e la presenza studentesca non è stata da meno. Studenti universitari e delle scuole superiori sono stati protagonisti sia nelle singole iniziative sia a livello locale sia in quelle di carattere regionale. Ad Urbino gli studenti hanno occupato il magistero e le facoltà di scienze politiche, lettere e filosofia mentre a Macerata hanno dichiarato lo stato di agitazione con presidi permanenti dentro e fuori l’Università.
La presenza marchigiana si è fatta sentire anche alla grande manifestazione nazionale di Roma del 4 ottobre
dove più di 35 pullman pieni sono partiti da tutta la regione alla volta della capitale, malgrado le minacce di Salvini e della premier Meloni. Tutto questo mentre la sinistra finta e borghese si lecca ancora le ferite della disfatta alle regionali del 28 settembre con un astensionismo che in alcune zone ha superato il 50% degli aventi diritto. Le urne sono vuote ma le piazze sono piene. I lavoratori marchigiani, con il loro astensionismo, hanno dimostrato di non sentirsi affatto rappresentate da chi, come il PD, nei suoi anni di governo non ha mai mosso un dito per la causa palestinese e che ora, per pure logiche elettorali e puro opportunismo politico, si reca in piazza cercando di cavalcare l’onda della protesta nello squallido tentativo di racimolare qualche misero voto. “Il popolo e solo il popolo è la forza motrice che crea la storia”,
diceva Mao, quanto avvenuto in questi giorni nelle Marche ne è una palese conferma.
8 ottobre 2025