Per condannare l'abbordaggio della Flotilla e l'arresto degli equipaggi da parte di Israele
Mobilitazioni spontanee in tutta Italia
Presidi di emergenza e cortei in decine di città per la Palestina libera e l'immediata liberazione degli attivisti
La massiccia mobilitazione spontanea a sostegno di Flotilla e del popolo palestinese iniziata con lo sciopero generale del 22 settembre indetto dalla CGIL, si è intensificata nei giorni seguenti e nella notte tra il 1° e il 2 ottobre, in risposta all'abbordaggio delle imbarcazioni della Flotilla e dell'arresto di tutti gli attivisti da parte della marina nazisionista israeliana. Decine di migliaia di manifestanti sono scesi spontaneamente in piazza in tutta Italia dando vita a combattivi presidi e cortei di protesta, con blocchi di porti, aeroporti, autostrade, binari e stazioni ferroviarie, scuole e Università, che sono poi sfociati senza soluzione di continuità nelle grandiose e storiche manifestazioni di popolo che hanno caratterizzato lo sciopero generale del 3 ottobre indetto dalla Cgil e dai sindacati di base Usb, Cub, Sgb e la manifestazione nazionale del 4 ottobre a Roma indetta dalle Associazioni di Palestinesi.
Nella serata almeno centomila manifestanti sono scesi spontaneamente in piazza tra Roma, Milano, Napoli, Bologna e Firenze. Più altre migliaia in tante altre città del Nord, Centro e Sud Italia per condannare l'abbordaggio della Flotilla, chiedere l'immediata liberazione degli attivisti arrestati dalla marina nazisionista israeliana e per la Palestina libera.
Al grido di “Blocchiamo tutto”, “Free Palestine” e “Giù le mani dalla Flotilla” strade bloccate e presidi fuori e dentro le stazioni ad Alessandria, Viareggio
e Livorno
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A Roma
nella serata e nella notte del 1° ottobre un corteo di circa 10mila manifestanti al grido di: “Blocchiamo tutto” è partito da Piazza Dei Cinquecento, ribattezzata Piazza Gaza, e dopo aver forzato il blocco della polizia e sono sfilati verso Palazzo Chigi. Il giorno seguente un altro corteo spontaneo di oltre 50 mila manifestanti è sfilato dal Colosseo a Piramide, passando anche davanti alla sede della Fao al Circo Massimo.
A Milano
nella tarda serata del 1° ottobre oltre 5mila manifestanti in presidio in Piazza Della Scala. Sul Pirellone è stata proiettata la scritta “Free Gaza”. Poi è partito il corteo che ha attraversato Piazzale Cadorna e ha occupato la stazione centrale poco prima di mezzanotte. Il 2 ottobre un altro corteo di oltre 20mila manifestanti è sfilato prima lungo Corso Venezia e poi in corso Matteotti al grido: “Oggi Piazza Del Duomo è palestinese”.
A Napoli
dopo la manifestazione in Piazza Garibaldi e l'occupazione della stazione centrale nella serata del 1° ottobre, il 2 ottobre 4mila manifestanti con alla testa i portuali hanno protestato sul molo, inveendo anche contro la Msc, uno dei principali armatori dello scalo partenopeo che partecipa al trasporto di armi verso Israele.
A Torino
nella serata del 1° ottobre
centinaia di manifestanti si sono radunati in presidio davanti al Palazzo Di Città, sede dell’amministrazione comunale. L’ingresso centrale della stazione ferroviaria di Porta Nuova è stato sigillato da un cordone di polizia per impedire ai manifestanti di bloccare la circolazione dei treni. La mattina seguente un centinaio di manifestanti in bici hanno provato a forzare il blocco della polizia davanti all’aeroporto di Caselle. In serata il presidio degli oltre 20mila manifestanti si è trasformato in corteo e si è diretto verso le Ogr (Officine grandi riparazioni) dove il 3 ottobre si sono svolti una serie di incontri anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von del Leyen, John Elkann e Jeff Bezos.
A Firenze
il presidio di emergenza chiamato dai lavoratori ex Gkn in Piazza Santissima Annunziata la sera del 1° ottobre si è trasformato in un partecipato e combattivo corteo che si è riversato sui Viali di circonvallazione bloccando la circolazione. il 2 ottobre un secondo corteo con oltre 5mila manifestanti è partito dalla Fortezza Da Basso e ha raggiunto la stazione di Santa Maria Novella blindata dalle “forze dell'ordine” che hanno cercato di respingere i manifestanti a suon di manganellate e lacrimogeni. Il corteo è comunque riuscito a invadere i binari causando il blocco della circolazione dei treni.
A Bologna
nella tarda serata del 1 ottobre, alle prime notizie di blocco della Flotilla, migliaia di manifestanti accorrono al presidio permanete di Piazza Maggiore, ribattezzata “Piazza Gaza”. Il presidio si trasforma in un lungo corteo che attraversa le vie del centro e ritorno al punto di partenza. Il 2 ottobre un corteo di oltre 10 mila manifestanti con alla testa gli studenti universitari, che nel frattempo hanno occupato le aule in via Berti Pichat e ai civici 32 e 38 di via Zamboni, parte da Piazza Scaravilli verso la stazione centrale dove viene accolto dalle manganellate e i lacrimogeni della polizia. Ciononostante i manifestanti non demordono e riescono a bloccare la stazione Centrale, sia dall’ingresso principale che da via Carracci.
A Prato
il presidio permanente di emergenza e di sostegno alla Flotilla iniziato la sera del 1° ottobre in Piazza Del Comune si è trasformato il giorno seguente in un lungo e partecipato a cui hanno preso parte circa 2mila manifestanti che nella tarda serata di giovedì 2 ottobre è sfilato lungo Via Roma, ha bloccato la declassata all'altezza del Soccorso e ha raggiunto l'ingresso dell'ospedale Santo Stefano per sostenere il presidio “Luci sulla Palestina. 100 ospedali per Gaza” promosso dalla rete #DigiunoGaza che ha coinvolto circa 200 Ospedali piccoli e grandi in tutta Italia in ricordo degli oltre 1700 sanitari uccisi a Gaza dall'esercito israeliano.
Altri presidi di emergenza, manifestazioni e cortei spontanei con migliaia di manifestanti si sono svolti a Palermo
in Piazza Sant'anna e alla mensa Santi Romano; a Trento
in piazza Dante; a Brescia
in Piazza Duomo; a Trieste
in Piazza Borsa; a Taranto
in Piazza Fontana; a Genova
in Largo Albertazzi; a Pescara
; a Cagliari
in Piazza della Costituzione; a Reggio Emilia
in Piazza Prampolini e a Pistoia
, Empoli
, Padova
, Modena
e Siena
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8 ottobre 2025