2milioni in corteo in cento città contro il genocidio del popolo palestinese e per il sostegno a Flotilla
L'avanguardia dell'Italia internazionalista e antisionista in piazza
300 mila a Roma, 100mila a Milano, Firenze e Bologna, 70mila a Torino, 50mila a Napoli, 40mila a Genova, 30mila a Cagliari 150mila in tutta la Sicilia. Le studentesse e gli studenti in prima fila. Occupati porti, aeroporti, autostrade, binari e stazioni ferroviarie, scuole e Università. A Bologna paralizzata l'A14. A Pisa invasa la pista dell'aeroporto. Bloccati i porti di Napoli e Livorno. Meloni, Salvini e Tajani nel mirino dei manifestanti e bersagliati da slogan. Militante partecipazione del PMLI a Milano, Biella, Bolzano, Firenze, Prato, Empoli, Molise, Napoli, Sassari e Catania.
CGIL, Usb e altri sindacati di base scioperano e manifestano assieme
Al grido “Stop al genocidio”, “Palestina libera dal fiume fino al mare”, “Blocchiamo tutto” e per il sostegno alla Global Sumud Flotilla, il 3 ottobre nell'ambito dello sciopero generale indetto da CGIL e sindacati di base Usb, Cub, Sgb, oltre 2milioni di manifestanti con alla testa la classe operaia, i giovani, le studentesse e gli studenti medi e universitari e intere famiglie con al seguito donne e bambini, hanno sfidato le minacce di precettazione del ministro fascioleghista Salvini e i tentativi di delegittimazione dello sciopero da parte della Commissione di garanzia e sono scesi in piazza in centinaia di città del Nord, Centro e Sud Italia infliggendo un colpo durissimo all'imperialismo sionista e ai governi dell'UE e degli Usa complici dello sterminio del popolo palestinese da parte del nuovo Hitler e criminale di guerra Netanyahu, a cominciare dal governo neofascista Meloni che quotidianamente attacca, calunnia e schernisce gli attivisti della Flotilla per essersi “messi volontariamente in una situazione di pericolo” e i sindacati che “hanno indetto lo sciopero e per allungare il weekend”.
Una grande mobilitazione popolare, spontanea, pacifica, inarrestabile, internazionalista e antisionista di milioni di manifestanti che già a partire dalla notte del 1° ottobre, in risposta all'abbordaggio delle navi della missione Global Sumud Flotilla e il conseguente arresto e deportazione degli equipaggi da parte della marina israeliana, ha bloccato per quattro giorni di seguito tutta l'Italia paralizzando intere città, occupando porti, strade e autostrade, binari e stazioni ferroviarie, scuole e Università.
Non sono mancati gli attacchi al governo neofascista Meloni e ai ministri degli Esteri e dei Trasporti Tajani e Salvini bersagliati da cori e slogan da parte dei manifestanti in quasi tutte le città.
Tra i più gettonati: “Siamo tutti palestinesi, “Siamo tutti antifascisti”, “Siamo tutti antisionisti”, “Palestina libera, Gaza Gaza vincerà”, “Non si può aspettare, Palestina libera dal fiume fino al mare!”, “L'Italia lo sa da quale parte stare Palestina libera dal fiume fino al mare”, “Voi bloccate la Flotilla noi blocchiamo le città”, “Giù le mani dalla Flotilla, liberate gli attivisti”, “Israele sionista, Stato terrorista”, “Meloni fascista complice sionista”, “Meloni fascista sei tu la terrorista”, “Meloni, Meloni governo dei padroni”, “governo Meloni vogliamo le dimissioni” “Meloni sei come Mussolini”, “Meloni sei come Netanyahu” “Se non cambierà bloccheremo le città”, ““Salvini fascista, sei il primo della lista”, “Tajani, Tajani vaffanculo”. E tanti altri cori e canzoncine improvvisate sulle note di “Bella Ciao” e “Fischia il vento” intonate a più riprese lungo i cortei.
In una nota la Cgil ha stimato che l'adesione media nazionale allo sciopero generale si è attesta intorno al 60%. Nelle oltre cento città dove si è manifestato spesso i cortei non hanno rispettato il percorso stabilito dalle questure e la protesta ha raggiunto i palazzi del governo e le sedi delle istituzioni locali, scuole e Università e si è allargata ai nodi nevralgici della circolazione stradale, aerea, ferroviaria e marittima col blocco dei varchi di accesso a porti, aeroporti, autostrade, binari e stazioni ferroviarie.
In molte città al passaggio dei rispettivi cortei centinaia di residenti dai lati delle strade, affacciati ai balconi e finestre, automobilisti e commercianti hanno applaudito e solidarizzato con i manifestanti.
A Roma
il corteo dei 300mila manifestanti che doveva chiudersi a Piazza dei Cinquecento è proseguito senza sosta per più 15 km e per almeno 8 ore. Il percorso è stato prolungato fino a Porta Pia per poi proseguire in Via Nomentana, Piazzale del Verano, Tiburtina fino al blocco della tangenziale est e dell'autostrada A12.
Gli spezzoni organizzati dagli studenti medi e universitari e da varie Associazioni e Collettivi pro Palestina sono partiti in corteo dalla zone periferiche della Capitale e insieme a quello della Cgil partito da Piazza Vittorio hanno raggiunto il luogo del concentramento dei sindacati di base radunati davanti alla stazione Termini per poi sfilare tutti uniti e compatti in un unico serpentone fino a Porta Maggiore. Lungo il percorso un gruppo di studenti ha lanciato uova contro la sede del ministero dei Trasporti al grido “Salvini fascista, sei il primo della lista”.
Fischi e slogan anche sotto l'ambasciata tedesca.
A Firenze
circa 100 mila manifestanti in piazza. Occupati i binari della stazione di Santa Maria Novella e blocco dei treni ad Alta Velocità. Il corteo, aperto da una grande bandiera palestinese e dallo striscione “Fermiamo il sionismo con la resistenza”, è partito dalla Fortezza e al grido di “Palestina libera” e “Stop genocide” si è mosso verso viale Lavagnini, Piazza della Libertà, viale Don Minzoni, cavalcavia delle Cure, viale dei Mille, viale Paoli, fino allo stadio Franchi, lato Maratona, luogo concordato per la fine del corteo. Ma buona parte dei manifestanti non si è fermata e ha prolungato il percorso e al grido: “Saremo tutti a Udine, perché quella partita non si deve giocare” ha raggiunto il centro sportivo di Coverciano per protestare contro l’incontro Italia-israele del 14 ottobre.
A Milano
in 100mila sono sfilati da Porta Venezia a Piazza Leonardo da Vinci. Ma in pochi si sono fermati davanti al Politecnico, luogo concordato di fine corteo, i manifestanti hanno proseguito fino a entrare nella tangenziale est di Milano, tra gli svincoli di Segrate e Lambrate, bloccando il traffico in entrambe le direzioni per circa quattro ore. Molti anche i treni cancellati e convogli in ritardo da 20 minuti a oltre 5 ore alla stazione Centrale. chiuse due linee della metropolitana, la M1 e la M3.
A Bologna
100mila manifestanti sono partiti in corteo da Piazza Maggiore e dopo aver percorso Via Stalingrado si sono diretti verso la tangenziale e l'autostrada al grido di: "Blocchiamo tutto" e "Dimissioni governo Meloni". Chiusa la A14 tra Borgo Panigale e San Lazzaro. Chiuso anche il raccordo di Casalecchio fra l'A1 e il bivio con la A14.
Anche i detenuti del carcere bolognese della Dozza che lavorano per “Fare Imprese in Dozza”, azienda interna all'istituto detentivo, hanno deciso di aderire allo sciopero generale. “Preso atto di quello che sta avvenendo a Gaza, noi dipendenti della Fare Impresa in Dozza abbiamo deciso di scioperare il 3 ottobre - hanno scritto in una lettera che ha letto nel corso della manifestazione il segretario della Camera del Lavoro di Bologna, Michele Bulgarelli - Per noi reclusi andare a lavorare è un momento di libertà dal contesto carcerario in cui viviamo. Nonostante ciò, rinunciamo a un giorno di libertà e al nostro stipendio. Questa decisione è stata presa per manifestare tutta la nostra indignazione per il genocidio tutt'ora in atto e per supportare le persone della Flotilla arrestate con l'unica colpa di essere ambasciatori d'umanità. Questo è il minimo che possiamo fare per poter ringraziare tutti quei cittadini che ogni giorno si battono per i diritti dei detenuti”.
A Napoli
circa 50mila manifestanti in piazza. Il corteo è partito da Piazza Garibaldi e ha attraversato Corso Umberto per poi dirigersi verso il porto di Napoli al Varco Pisacane che è completamente bloccato. Successivamente, i manifestanti si sono diretti verso Piazza Municipio. Ritardi e cancellazioni di molti treni in arrivo e in partenza dalla stazione Centrale di Napoli. Ferma la linea 1 ferma e servizio ridotto per bus e tram. Bloccati anche i treni dell'alta velocità.
Oltre 150mila manifestanti sono scesi in piazza in tutta la Sicilia
A Palermo
l'adesione allo sciopero è stata massiccia in quasi tutti i settori. Oltre 40 mila manifestanti hanno preso parte al corteo partito dalla stazione centrale e conclusosi sotto la sede della presidenza della Regione siciliana. Tantissimi gli studenti. Al passaggio del corteo centinaia di palermitani ai lati delle strade, affacciati ai balconi e finestre hanno applaudito e solidarizzato con i manifestanti.
A Messina
un gruppo di manifestanti ha forzato l'ingresso del Comune e ha appeso una bandiera della Palestina sulla facciata del Municipio.
Stop ai treni alla stazione di Catania
.
A Genova
40mila manifestanti sono sfilati dal terminal Traghetti del porto a Piazza de Ferrari. Il corteo della Cgil dopo aver incontrato la delegazione Usb ha raggiunto la sopraelevata e insieme hanno proseguito fino a Piazza Cavour da dove il corteo è sceso per confluire in centro città. Occupata la stazione ferroviaria di Sampierdarena.
A Torino
un corteo di oltre 70mila manifestanti è partito da Piazza Palazzo di Città, da qualche giorno ribattezzata "piazza Gaza", e ha paralizzato l'intera città. Lavoratori, studenti, famiglie con bambini sono sfilati per dieci chilometri lanciando slogan intervallati da musica e canzoni palestinesi. Una parte dei manifestanti ha inscenato una davanti ai cancelli delle Ogr (Officine grandi riparazioni), dove si sono tenuti gli eventi di Tech Week, con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, in dialogo con John Elkann, presidente di Stellantis e amministratore delegato di Exor. La contestazione è scattata anche davanti alla sede della fabbrica di morte Leonardo nonostante le manganellate e i lacrimogeni lanciati dalle “forze dell'ordine”.
Manifestazioni, con numeri minori di partecipanti, si sono tenuti in tutte le restanti province piemontesi. Ad Alessandria
i lavoratori della logistica, delle pulizie e della vigilanza del Si-Cobas hanno bloccato il varco del Centro logistico in frazione Rivalta Scrivia di Tortona.
Da nord a sud, tutta la Sardegna
si è mobilitata per Gaza con una massiccia adesione allo sciopero generale a Cagliari
, Sassari
, Nuoro,
ma anche nei minori, come a Lanusei.
A Cagliari
in 30 mila hanno preso parte al corteo che attraversato la città da Piazza Garibaldi al palazzo del Consiglio regionale. Slogan e cori contro il governo Meloni e i vicepremier Salvini e Tajani. Bloccata la statale 195. Nel primo pomeriggio “camminata” sui binari e blocco della stazione di Santa Gilla.
15mila nel Friuli Venezia Giulia
.
A Padova
fumogeni e idranti contro i manifestanti che hanno bloccato l'Interporto.
A Trieste
Un corteo spontaneo di migliaia di lavoratori e studenti è partito nel tardo pomeriggio dal varco 4 del porto, dove i manifestanti erano riuniti in presidio fin dalle prime ora del mattino. Al corteo che sfilato per le vie del centro si sono uniti anche i manifestanti che nel primo pomeriggio, spostandosi dal varco 4, avevano bloccato anche l'accesso al varco 1 del porto.
A La Spezia
Imbocco autostradale occupato dai manifestanti i quali, dopo aver attraversato buona parte del centro storico si sono diretti verso Viale Carducci percorrendo il primo tratto del raccordo autostradale La Spezia-Santo Stefano Magra.
A Treviso
due binari della stazione ferroviaria sono stati occupati per alcuni minuti dallo spezzone studentesco che poi si è unito al corteo dei sindacati.
A Vicenza
un corteo di oltre 10mila manifestanti ha bloccato il casello autostradale di Vicenza Est lungo l'autostrada A4 Venezia-Milano in entrambe le direzioni. Bloccati anche gli svincoli alla Tangenziale Est.
A Reggio Emilia
, stazione chiusa e presidiata dalla Digos.
A Perugia
migliaia in piazza, autobus fermi e binari della stazione presidiati per ore. Gli studenti di Sinistra Universitaria-UdU hanno occupato Palazzo Florenzi sede del dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della formazione dell'Università degli studi.
A Salerno
bloccate tutte le vie di accesso al Porto.
A Livorno
centinaia di manifestanti in presidio hanno bloccato fin dalle prime luci dell'alba il traffico commerciale in ingresso e uscita dalla zona Nord del porto con lunghe file di mezzi pesanti e Tir intrappolati tra il ponte Genova e via Leonardo da Vinci. Transenne e fuochi accesi per impedire il passaggio. Traffico paralizzato in entrata e uscita dal grande snodo che collega porto, città e autostrada e superstrada Firenze-Pisa-Livorno.
A Pisa
gli oltre 10 mila manifestanti che hanno preso parte al corteo cittadino hanno raggiunto l'aeroporto "Galileo Galilei" e dopo avere forzato lo sbarramento delle “forze dell'ordine” hanno invaso la pista e bloccato l'aeroporto. Bloccato anche il casello Pisa Centro dell'autostrada A12 Rosignano-Genova in entrambe le direzioni di marcia. Paralizzata anche la Firenze-Pisa-Livorno con migliaia di manifestanti hanno invaso la carreggiata paralizzando il traffico sia in direzione Mare sia verso Firenze. All'Università gli studenti hanno occupato la facoltà di Lettere, la Scuola Normale, il rettorato e almeno altri due dipartimenti.
A Trento
bloccata per oltre tre ore in entrambe le direzioni la tangenziale. Al termine del corteo i manifestanti hanno invaso i binari della stazione ferroviaria per alcuni minuti.
raccordo “chiuso per genocidio” e città paralizzata a Pescara.
A Venezia
doppio corteo da Mestre a Venezia con oltre 30mila manifestanti in piazza. Il corteo della città storica, partito da Campo Santa Margherita, si è diretto piazzale Roma. Alcuni manifestanti sono saliti sul tetto del Garage comunale e hanno srotolato uno striscione "Free Gaza". Cancellati quasi tutti i treni in arrivo e partenza nella stazione di Santa Lucia e in quella di Mestre. Città bloccata e fuochi d’artificio sul ponte della Libertà.
In Puglia
secondo la Cgil sono stati oltre 20mila i manifestanti in corteo.
A Bari
in oltre 8mila hanno attraversato in corteo il centro città e sono confluiti in largo Sorrentino, alle spalle della stazione centrale, uralndo slogan di sostegno alla Palestina e alla Flottila.
In Molise
migliaia di manifestanti con alla testa studenti, lavoratori, sindacati e intere famiglie sono sfilati nei vari cortei sindacali organizzati a Termoli
, Campobasso
e Isernia
.
A Pescara
il corteo principale si è concentrato in Piazza Italia, davanti alla Prefettura e al Comune. Bloccato il raccordo autostradale che collega la città a Chieti.
A l'Aquila
il corteo è partito da Colle Sapone e si è conclusa presso la Villa comunale, dopo le tappe davanti alla questura e alla Fontana Luminosa.
A Teramo
oltre 1.500 persone, tra studenti superiori e universitari, lavoratori, sindacalisti e pensionati, ma anche molte famiglie, hanno partecipato al corteo . A margine della manifestazione, il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, è tornato a ribadire l'imminente revoca del gemellaggio del Comune capoluogo con la cittadina israeliana di Rishon Le Zion.
Circa duemila manifestanti hanno attraversato le vie di Potenza
, dal rione Verderuolo, punto di ritrovo degli studenti, alla centralissima Piazza Mario Pagano. Altrettanti manifestanti sono scesi in piazza a Matera
nel centro storico dei Sassi.
Adesione molto alta, sopra la media, nelle scuola e università, con interi plessi scolastici rimasti chiusi nelle Marche. Decine di migliaia in piazza nei vari cortei che si sono svolti in molte città tra cui Pesaro
, Ascoli Piceno
, Macerata
, Urbino
, Jesi
, Fermo
, San Benedetto del Tronto
. Ad Ancona
occupata un'aula della Facoltà di Economia e il varco della banchina di accesso al porto.
A Terni
i due cortei molto partecipati, uno della Cgil e l'altro dei Cobas, si sono congiunti davanti alla prefettura. Migliaia i manifestanti in piazza tra cui molti studenti. I due cortei uniti si sono poi diretti verso corso Tacito e quindi a Piazza della Repubblica, nel centro della città.
Oltre 15 mila manifestanti in Calabria
. Migliaia sono sfilati nei cortei di Reggio Calabria
, Cosenza
e Crotone
con in prima fila studenti, lavoratori e pensionati, uniti dietro gli striscioni a sostegno della popolazione di Gaza e della Flotilla. Un presidio della Usb si è tenuto davanti all'ingresso del porto di Gioia Tauro
. A Catanzaro
sono scesi in piazza soprattutto studenti che hanno sfilato per Corso Mazzini.
A Ferrara
al termine del corteo dei sindacati, a cui hanno partecipato circa 3.000 persone, un gruppo di manifestanti ha occupato la stazione.
A Bergamo
10mila in corteo. Occupata la stazione ferroviaria.
I manifestanti bloccano la tangenziale a Brescia
A Brescia
il corteo di migliaia di manifestanti ha cambiato percorso concordato e i manifestanti hanno superato il cordone di polizia e occupato la tangenziale ovest bloccando il traffico per circa mezz'ora.
Centinaia di manifestanti hanno preso parte ad Aosta
al presidio in Piazza Arco d'Augusto.
A Prato
circa 4mila manifestanti in presidio in Piazza Mercatale sono poi sfilati in corteo per le vie del centro fino a Piazza Delle Carceri. Nel tardo pomeriggio centinaia di manifestanti organizzati dal Sudd Cobas Prato Firenze hanno bloccato fino a tarda notte l'interporto.
Militante è stata la partecipazione del PMLI a Milano, Biella, Bolzano, Firenze, Prato, Empoli, Molise, Napoli, Sassari e Catania
(a parte le corrispondenze locali).
8 ottobre 2025