Comunicato del PMLI.Emilia-Romagna sul nuovo episodio a Cesena
Mobilitarsi decisamente contro le aggressioni squadriste, i gruppi neofascisti vanno sciolti e perseguiti per legge
La seconda aggressione di stampo fascista e razzista verificatasi in pieno centro a Cesena nel giro di poco più di un mese non deve costituire più solo un “campanello d’allarme”, deve far prendere pienamente coscienza alle masse lavoratrici e popolari e alle forze politiche e sociali che occorre muoversi decisamente e con fermezza per contrastare i rigurgiti neofascisti che qualcuno, cullandosi nel “limbo” della democrazia borghese, si illudeva non potessero attecchire e proliferare.
È proprio grazie a questo colpevole e connivente lassismo e al revisionismo storico imperante che in particolare negli ultimi decenni ha messo in discussione e attaccato anche i gloriosi partigiani e la Resistenza antifascista e rivalutato personaggi ed episodi del fascismo, basti citare il discorso di insediamento dell’allora PDS (divenuto poi PD), Luciano Violante come presidente della Camera dei deputati nel “lontano” 1996 dove ricordò i “Ragazzi di Salò”, che i fascisti si sentono legittimati e liberi agire indisturbati. Come accaduto con l’aggressione squadrista di Casapound davanti al loro covo in Corte Dandini alla fine di agosto, e quella dell’11 ottobre dove un gruppo di una quarantina di neofascisti che, dopo essere stati in un locale, hanno girato indisturbati per Cesena con tanto di striscione “Giovani Cesena 1312”, fumogeni e intonando cori, per poi aggredire fisicamente due ragazzi, uno albanese e uno marocchino.
Come al solito a fatti accaduti si grida alla “difesa della democrazia” che consente ai neofascisti di esistere organizzativamente e politicamente (oggi addirittura al governo), e ci si appella alle “forze dell’ordine” che manganellano chi manifesta per difendere i propri diritti e contro il genocidio del popolo palestinese e lasciano indisturbati decine di neofascisti che sfilano in pieno centro di sabato sera col finale quasi scontato che il branco aggredisse qualcuno che non rispecchiava i loro canoni.
Le istituzioni borghesi, a partire dal sindaco Lattuca, non si devono limitare alle parole di condanna, è ora che si muovano concretamente per chiudere i covi neofascisti in città, cosa che sinora non hanno fatto, e togliere loro ogni tipo di agibilità politica! È ora che la Costituzione antifascista venga fatta rispettare, i gruppi neofascisti sciolti e perseguiti, in base alle leggi Scelba e Mancino! E’ ora di costruire un ampio fronte unito antifascista per vigilare e contrastare l’agire e il proliferare dei neofascisti, da sempre cani da guardia del capitalismo che si serve di loro per opprimere il popolo!
PMLI.Emilia-Romagna
Forlì, 19 ottobre 2025