Tramite la pennivendola filo Israele Giulia Sorrentino
"Il Tempo" fascista attacca il PMLI
Al fogliaccio romano di Angelucci, diretto da Tommaso Cerno, non va giù la solidarietà del PMLI a Hannoun e la denuncia alla ducessa Meloni

Edizione di martedi 28 ottobre, il “Quotidiano indipendente” (sic!) “Il Tempo”, da tempo megafono fascista del governo Meloni, strilla in prima pagina contro il “pericolo fondamentalista”. “Prepariamoci arriva il Partito islamico. Dopo il daspo ad Hannoun, spunta la solidarietà al filo Hamas dai marxisti-leninisti. Ecco come si salda il patto fra l’Islam radicale e la sinistra extraparlamentare”. All’interno il pezzo della pennivendola filo Israele Giulia Sorrentino, un piccolo capolavoro di fantasia politica, dove la “sinistra extraparlamentare” si fonde con l’“islam radicale”. Un racconto che trasforma un gesto di solidarietà verso Mohammad Hannoun, Presidente della Associazione Palestinesi in Italia (API), “colpevole” di aver giustamente salutato, durante un corteo milanese in solidarietà col popolo palestinese e con la sua lotta di liberazione nazionale, la legittima giustizia rivoluzionaria della Resistenza palestinese che ha sentenziato l’esecuzione delle fucilazioni dei criminali collaborazionisti con l’occupante genocida nazisionista, in un capitolo della “conquista islamica dell’Occidente”.
In realtà al fogliaccio romano di Antonio Angelucci, grande sostenitore della Meloni ed editore di “Libero”, “Il Tempo” e “Il Giornale”, eletto parlamentare nel 2008 con Silvio Berlusconi e che nel 2024, dopo aver fatto fortuna nel mondo della sanità, quasi interamente dipendente dai soldi pubblici, e nel settore immobiliare, voleva acquistare per 40 milioni di euro l’agenzia di stampa Agi, non è andata giù la solidarietà del Comitato lombardo del PMLI a Hannoun e la denuncia alla ducessa Meloni. Si perché il comunicato del PMLI ha il merito di chiamare le cose col loro nome: la repressione c’è, e chi la subisce è chi osa manifestare contro il genocidio in corso a Gaza. In Italia, mentre si vietano i cortei e si spediscono “fogli di via”, si continua a commerciare armi con Israele e a chiamarlo “partner di pace”, trasudando complicità col nuovo Hitler Netanyhau da tutti i pori. E il responsabile ha un solo nome e cognome: governo neofascista Meloni.
Nel frattempo ogni sincero antifascista, antimperialista, anticolonialista e antisionista può cogliere il vero punto della questione: il fastidio dei media di regime non è per una frase o un comizio, ma per il fatto che qualcuno, ancora oggi, osi chiamare Resistenza quella di un popolo sotto occupazione e sottoposto a genocidio. E questo con un governo che demonizza quella palestinese come "terrorismo".
Insomma, tra un “Partito islamico” inventato e un regime neofascista sempre più concreto (la Sorrentino non si vergogna nemmeno a esaltare il fascistissimo DDL liberticida e filosionista Gasparri che equipara l'antisemitismo con l'antisionismo per reprimere penalmente quest'ultimo), tocca a tutti ammettere che il PMLI ha avuto, ancora una volta, il coraggio di dire ciò che molti fingono di non vedere. E se per i custodi dell’ordine mediatico neofascista questa è eresia, allora vuol dire che il PMLI ha toccato un nervo scoperto di Mussolini in gonnella e dei suoi pennivendoli.

29 ottobre 2025