Sono sei i candidati
Il pentastellato Fico e il fascista Cirielli candidati alla presidenza campana
Tentativi di esorcizzare la paura dell’astensionismo

Redazione di Napoli
Sono sei i candidati per la presidenza della Regione Campania, dopo il fallimentare decennio dell’amministrazione di Vincenzo De Luca (PD), alle prossime elezioni del 23 e 24 novembre. La coalizione del cosiddetto “campo largo” composto da PD-M5S-AVS ha sciolto le riserve da settembre per il candidato alla poltrona di presidente della Campania, optando per l’ex presidente della Camera, Roberto Fico , che ha avuto il benestare definitivo sia della segretaria PD di Elly Schlein sia del barone e presidente dell’Anci Manfredi, nonché dell’europarlamentare Sandro Ruotolo. Tutto si è consumato nel confronto con la famiglia De Luca dove l’ormai transeunte presidente della Regione otteneva la nomina a segretario regionale del PD del figlio Piero De Luca, già deputato e appartenente alla corrente dell’ex presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini denominata “Energia Popolare”. A sostenerlo la civica "Fico Presidente", la lista "A Testa alta", emanazione del presidente uscente De Luca, "Noi di Centro – Noi Sud", lista vicina al neopodestà DC di Benevento, Clemente Mastella, “Avanti Campania”, che mette insieme socialisti e repubblicani, più la lista civica “Casa Riformista” dove dovrebbero essere presenti anche candidati filo-Manfredi. Una squallida ammucchiata che ha imbarcato anche il potente ex boss democristiano Mastella.
Con Roberto Fico la borghesia di “sinistra” è rappresentata a 24 carati sia nel M5S che nella coalizione del “campo largo”, con l’appoggio diretto anche dei neorevisionisti e trotzkisti bertinottiani presenti in AVS. Già responsabile del personale di una società di ristorazione interna a un albergo, Fico è stato dirigente per un operatore turistico internazionale, e poi imprenditore importatore di tessuti dal Marocco. Si avvicina ai movimenti ambientalisti all’inizio degli anni Duemila cavalcando l’onda delle grandi manifestazioni per l’acqua pubblica, rappresentando, però, la destra del grande movimento, cercando di limitare la lotta di piazza in favore della più blanda raccolta firme tramite gazebo. Nel 2005 si avvicina al gruppo di Beppe Grillo e dell’ex FI Gianroberto Casaleggio e fonda un meet-up a Napoli. L’inizio politico è un disastro con la doppia candidatura prima alla presidenza della Regione Campania (2010) e poi a sindaco di Napoli (2011) sotterrato dalla valanga astensionista che lo colloca sotto il 1% in entrambe i casi. Alle elezioni politiche del 2013 riesce a diventare deputato per il Movimento 5 Stelle e riconfermato nel 2018, anno della sua elezioni a presidente della Camera dei deputati, e avendo raggiunto il limite dei due mandati, non si ricandida alle elezioni politiche anticipate del 2022.
Diversamente si consumava lo scontro tra l’anticomunista viscerale Edmondo Cirielli , il generale dei carabinieri e viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel governo neofascista Meloni, e la sua competitor e deputata Mara Carfagna, già legata a Forza fascisti, poi passata ad Azione di Calenda per finire nel nuovo gruppo di Noi Moderati. A metà ottobre veniva sciolta la riserva a favore del fascista Cirielli, tristemente famoso per essere stato il primo firmatario di Fratelli d’Italia per mettere al bando nell’Unione Europea il comunismo e i suoi simboli della falce e martello. Nel “centro-destra” a sostenere Edmondo Cirielli, ci saranno, oltre a Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, la lista civica "Cirielli Presidente", "Noi Moderati", Udc, Democrazia cristiana con Rotondi e Pensionati – Consumatori.
Provocatore di professione, ha assunto posizioni contro la Resistenza dei partigiani come quando, presidente della provincia di Salerno, fece affiggere, in occasione della Festa della Liberazione, un manifesto in cui si afferma che la Liberazione dell'Italia avvenne solo grazie agli anglo-americani mentre i partigiani non giocarono nessun ruolo se non quello di instaurare una dittatura sovietica in Italia. Amico di lunga data degli imperialisti, Cirelli viene nominato nell'ottobre 2018 membro dell'Assemblea parlamentare della NATO. Non sono mancate le sue uscite in tema di fascismo, tanto che a dicembre del 2024, durante la presentazione del libercolo di Italo Bocchino al festival di Fratelli d’Italia ad Atreju, Cirielli ha elogiato pubblicamente il fascismo affermando che il tratto distintivo più profondo del fascismo era uno spirito straordinario di libertà.
A cercare di superare lo sbarramento del 2,5% per accedere al consiglio regionale ci sono quattro liste di candidati “indipendenti” che cercheranno anche di conquistare la presidenza. La prima è "Per – per le persone e la comunità", che candida Nicola Campanile , esponente dell'area cattolica, già sindaco di Villaricca; poi c'è "Campania popolare", progetto che unisce Potere al popolo, Partito Comunista e Rifondazione comunista va a sostegno di Giuliano Granato, portavoce nazionale di Pap.
Carlo Arnese , medico legale dell'Asl Napoli 1 Centro, noto per le sue posizioni critiche verso l'euro e le vaccinazioni obbligatorie, è candidato con "Forza del popolo".
Infine, il Mussolini in miniatura Stefano Bandecchi , fondatore dell'Università "Niccolò Cusano" e neopodestà squadrista di Terni, che porta in Campania il suo progetto narcisista e megalomane politico, Dimensione Bandecchi.
In ultimo segnaliamo le continue dichiarazioni dei candidati, soprattutto del “centro-sinistra” e della casa del fascio, per richiamare le masse popolari e farle andare a votare nella doppia giornata elettiva.
Diversa la nostra posizione, atteso che nessuno dei candidati alla regione Campania rappresenta il popolo campano e farà solo il gioco della borghesia imperante e non certo del proletariato; pertanto invitiamo a disertare le urne, votare in bianco o annullare la scheda il 23-24 novembre per dare un duro colpo alle istituzioni locali in camicia nera e i loro lacchè.
 

29 ottobre 2025