Appello del PMLI per le elezioni comunali del capoluogo siciliano
Per l'Italia unita, rossa e socialista
STRAPPA PALERMO AL
CAPITALISMO, ALLA MAFIA E ALLE BANDE DI DESTRA E DI "SINISTRA'' DELLA
BORGHESIA
ASTIENITI (non votare, vota nullo o bianco)
Il 25 novembre i palermitani
saranno chiamati alle urne per eleggere il sindaco, il consiglio comunale e i
consigli circoscrizionali. Invitiamo le masse operaie, lavoratrici, giovanili
e femminili palermitane a votare per il partito marxista-leninista italiano e il
socialismo astenendosi (non votando, votando nullo o bianco).
L'astensionismo è lo strumento che le masse palermitane devono impugnare per
delegittimare le istituzioni borghesi cittadine, che, complici della mafia,
hanno sfruttato fino all'osso le risorse economiche e sociali di questa città.
Questo è l'unico modo, sul piano elettorale, per dare forza all'unico Partito
che vuole strappare Palermo al capitalismo, al sottosviluppo, alla mafia, alle
bande di destra e di "sinistra'' della borghesia e lottare per l'Italia
unita, rossa e socialista
La storia e le condizioni attuali di Palermo dimostrano a chiare lettere che la
borghesia, i suoi partiti e le sue istituzioni non sono in grado di migliorare
la situazione in cui versa la città e la sua popolazione. Solo la lotta del
Partito marxista-leninista italiano, del proletariato, dei lavoratori, dei
disoccupati, dei pensionati e degli studenti possono migliorare le condizioni di
vita e di lavoro delle masse palermitane. Solo sotto la direzione di tale
Partito il proletariato potrà abbattere il capitalismo e conquistare il potere
politico, che è la madre di tutte le questioni. E così ribaltare l'attuale
infelice situazione per dare a Palermo, come alle altre città siciliane e
dell'intera Italia, un volto veramente democratico e le condizioni economiche e
politiche affinché regnino la giustizia sociale e il benessere.
Il disinteresse verso le masse popolari dei politicanti borghesi che hanno
amministrato il comune in questi ultimi anni è dimostrato dai dati che seguono.
Oggi la disoccupazione in città tocca il 28,6%, quella femminile è cresciuta
di ben 8 punti percentuali in pochi anni, passando dal 30,2% del 1993 al 38,3%
del 2000. La disoccupazione giovanile ha raggiunto la cifra spaventosa del
65,6%. La mancanza di lavoro ha convinto migliaia di palermitani negli ultimi
anni a emigrare verso il continente e nel 2000 ben seimila lavoratori hanno
abbandonato la città.
Una quantità di problemi e vertenze sindacali incombono sui lavoratori. Ne
ricordiamo alcuni: la vicenda degli ex dipendenti della ex Spatafora, acquisita
da Benetton, messi fuori dal nuovo padrone, che ha preferito procedere a
assunzioni a più basso costo; la vicenda degli operai della ex Keller, da mesi
in lotta per salvare l'azienda e il posto di lavoro; la questione dei settemila
Lsu palermitani ancora senza una soluzione seria al loro precariato.
In pochi anni i lavoratori dell'industria sono diminuiti di cinquemila unità
mentre è aumentato notevolmente il lavoro nero.
Irrisolti anche i problemi del risanamento del centro storico e della carenza di
alloggi. A fronte dell'aumento delle domande per l'assegnazione dei contributi
alloggio dalle 5.000 dell'anno passato alle 12.000 dell'anno in corso i fondi
sono stati tagliati da otto miliardi a uno e mezzo, e per giunta duemila
famiglie assistite dal Comune non ricevono il contributo alloggio dal giugno
2000 e stanno per essere sfrattate. Strutture efficienti al servizio della
popolazione non esistono: mancano ospedali, scuole, consultori, impianti
sportivi ecc. Da "Terzo mondo'' il servizio di distribuzione dell'acqua:
nei quartieri Sperone e Zen l'erogazione, sospesa per giorni, è stata
ripristinata dopo le manifestazioni di piazza degli abitanti esasperati. In
alcune vie dello Zen le famiglie non hanno la luce elettrica.
In queste condizioni è stata ridotta la città e la popolazione dopo le
amministrazioni di "centro-sinistra'' di Orlando e di "centro-destra''
del commissario Serio.
Nessuno dei candidati e dei partiti che li sostengono in queste elezioni merita
un solo voto dai palermitani.
Non lo meritano né Crescimanno né Cammarata, rispettivamente espressioni del
"centro-sinistra'' e del "centro-destra'', che hanno finora massacrato
la città e che non prevedono nei loro programmi un serio intervento a favore
del lavoro, della casa, dell'assistenza sanitaria, dell'istruzione.
Il neofascista Musotto, qualche anno fa "miracolosamente'' assolto
dall'accusa di associazione mafiosa, non ha le carte in regola per amministrare
Palermo essendo un ex massone, ex avvocato di boss di primo piano di Cosa
nostra. Con un curriculum come il suo neanche il neoduce Berlusconi se l'è
sentita di candidarlo a sindaco di Palermo.
I candidati minori Mancuso e Miranda sono espressioni di un populismo
paternalista e fascista, e mirano soltanto a intascare voti popolari sfruttando
la disperazione dei disoccupati, dei pensionati, delle famiglie povere.
Nessun voto vada anche al falso partito comunista di Bertinotti, in realtà
riformista, neorevisionista e trotzkista, che, come fece nelle elezioni
regionali siciliane del giugno scorso e come fa anche in queste elezioni, svolge
una funzione di ruota di scorta del candidato del "centro-sinistra''.
LA NOSTRA PROPOSTA POLITICA
Una fetta grande della città di Palermo ha compreso, anche grazie
all'esperienza della seconda repubblica capitalista, neofascista,
presidenzialista e federalista, l'essenza antidemocratica e antipopolare delle
istituzioni rappresentative della borghesia e l'impossibilità di risolvere i
problemi economici e sociali dando il voto ai partiti borghesi e che non mettono
in discussione il sistema capitalistico. Lo dimostra l'alto tasso di
astensionismo in tutte le consultazioni elettorali. Palermo, nonostante sia in
mano al capitalismo, alla mafia e alle bande di destra e di "sinistra''
della borghesia, è una città con una grande coscienza popolare democratica e
antireazionaria, che ha generato in questi ultimi anni le lotte per il lavoro,
per la casa, per l'acqua, contro lo sfruttamento del lavoro nero, del lavoro
minorile, contro la mafia. è necessario per cominciare a cambiare il volto di
questa città accogliere le rivendicazioni che il PMLI propone nel suo Programma
d'azione e organizzare la lotta al di fuori e contro le istituzioni borghesi. Le
Assemblee Popolari ed i Comitati Popolari, fondati sulla democrazia diretta,
sono le istituzioni rappresentative delle masse astensioniste, anticapitaliste e
fautrici del socialismo, strumenti fondamentali per contrastare il potere ai
consigli circoscrizionali, ai governi comunale, provinciale, regionale e
nazionale, conquistare miglioramenti economici e sociali, sviluppare la lotta di
classe e far avanzare la lotta per il socialismo. Le masse palermitane, così
organizzate, possono dare molto alla lotta per l'Italia unita, rossa e
socialista.
LE NOSTRE PROPOSTE DI LOTTA IMMEDIATE
Nell'immediato invitiamo il proletariato e le masse palermitane a battersi per
le seguenti rivendicazioni:
Lavoro
Piani straordinari per dare lavoro a tutti i disoccupati, con una particolare
attenzione per i giovani, le donne i senza lavoro di lunga durata, gli immigrati
e i disabili.
Assunzione stabile e a salario intero di tutti gli Lsu palermitani nella
pubblica amministrazione dove sono in servizio.
Piano di sicurezza antinfortunistica e di igiene del lavoro dettagliati, volti a
limitare l'alto tasso di infortuni nell'edilizia e a combattere il rischio
amianto ai Cantieri Navali di Palermo.
Condizione femminile
Il comune deve impegnarsi a socializzare il lavoro domestico attraverso una
fitta rete di servizi sociali pubblici e gratuiti in tutti i quartieri
cittadini, come mense territoriali, scolastiche e aziendali, privilegiando in
termini di priorità i quartieri popolari del centro storico e della periferia;
deve dotarsi di una rete di servizi pubblici gratuiti per la prima infanzia,
soprattutto di asili nido la cui maggior parte a Palermo è di tipo privato e
infine deve impegnarsi ad istituire e potenziare le strutture impegnate a
garantire la salute delle donne con un piano per combattere il fenomeno
dell'aborto clandestino diffusissimo in città.
Piano regolatore, piano commerciale e centro storico
Il nuovo piano regolatore non deve essere uno strumento per cementificare gli
ultimi spazi verdi esistenti in città e favorire la mafia, né per legalizzare
l'abusivismo. Va però favorito l'accesso a una abitazione sostitutiva per
coloro che sono privi di prima casa. L'ultima parola sul nuovo Prg deve andare
alle masse palermitane.
Il nuovo Piano Commerciale della città che prevede la soppressione di ben 105
ettari di verde, qualora non venga bocciato dall'avvocato dello Stato, deve
essere sottoposto al parere dei palermitani.
Il comune deve prevedere un piano per la rivalutazione del patrimonio artistico
e culturale della città, un intervento per il rilancio dei mercati storici,
dell'artigianato e del piccolo commercio in crisi. Bisogna rivedere la politica
che mira alla costituzione di grandi centri commerciali in città, bloccando
principalmente il tentativo della società francese Carrefour di impiantare un
mega complesso commerciale in città.
Casa
Il comune di Palermo deve dotarsi di un piano mirato a soddisfare il fabbisogno
abitativo, privilegiando il risanamento del centro storico cittadino a scapito
dei tentativi di cementificare le zone periferiche.
è necessario smantellare i mostruosi casermoni dei quartieri ghetto, tipo Zen,
e ricostruire un ambiente abitativo vivibile, attrezzato di servizi e dotato di
verde pubblico.
Il comune deve impegnarsi a stabilire un piano di finanziamenti per il
contributo alloggio che copra totalmente le necessità di tutte le famiglie
indigenti che ne facciano richiesta. E intanto nell'immediato deve impegnarsi a
pagare gli assegni contributivi alle duemila famiglie minacciate di sfratto.
Acqua
Il comune deve garantire, con una società pubblica di gestione,
l'approvvigionamento idrico a ogni quartiere cittadino, 24 ore al giorno, tutti
i giorni, deve impegnarsi in analisi periodiche batteriologiche dell'acqua
potabile e pubblicizzare i risultati, deve garantire la manutenzione ordinaria e
straordinaria delle condutture idriche.
Scuola e minori
Il comune deve adottare adeguati provvedimenti per contrastare il lavoro
minorile, con il concorso di scuola e sindacati, deve dotarsi di un piano per
l'abolizione dei doppi turni, tramite la costruzione di nuove scuole attrezzate
e moderne.
è necessario un piano per limitare la dispersione e l'abbandono scolastici nei
quartieri popolari, con un sistema scolastico strutturato in modo da evitare che
il peso economico dell'istruzione dei figli gravi sulle famiglie disagiate. Il
comune nei quartieri popolari deve dotare le scuole di mense gratuite, palestre
e spazi di aggregazione extrascolastica.
Mafia
Il comune deve favorire ed aiutare economicamente l'associazionismo antimafioso
che abbia come fine la lotta al racket del pizzo e dell'usura e la diffusione di
una cultura critica contro il sistema mafioso; deve farsi carico di recuperare i
terreni ed i beni immobili sequestrati alla mafia e metterli a disposizione
delle necessità della popolazione, impiantandovi scuole, centri sociali,
consultori, giardini ecc.
è necessario pretendere che gli amministratori delle aziende che concorrono per
appalti pubblici non abbiano mai avuto provvedimenti di tipo giudiziario per
mafia e che non abbiano legami con la criminalità organizzata; In casi sospetti
il comune prima di assegnare l'appalto deve richiedere indagini volte ad
accertare che gli imprenditori non siano in realtà prestanomi di boss.
Il comune deve accertarsi che le ditte appaltatrici non si avvalgano di
manovalanza in nero e siano in regola con le norme contrattuali, le tutele
sindacali e le garanzie antinfortunistiche.
Uniti, dando il voto al Pmli e al socialismo astenendosi, sviluppando la
lotta di classe, passo dopo passo, riusciremo a strappare Palermo al
capitalismo, alla mafia e alle bande di destra e di "sinistra'' della
borghesia.
Coi maestri vinceremo!
PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO
PALERMO
Palermo, 25 ottobre 2001
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